Prosegue in:
Preghiera nel bosco (seconda parte) &
L'altro versante della montagna
Qui immobile e Fermo
All’invisibile Tempo
mio
Medito e cogito
Quei numeri al vento
Agitare mare al
cielo
Accompagnare
l’epitaffio
E meditare giusto e
retto componimento
Poesia rima di vita
Agitare chioma
all’Infinito
Assente al moderno
transitorio
Apparente… evento
Qui immobile e fermo
Alla Natura mia
Medito… foglia al
vento
Corrosa al frammentato
loro movimento
Ed ora di nuovo
caduta
Nella breve stagione
Assente alla vera
prosa
Specchio dell’innominato
numerato…
…Loro Tempo…
Chi Infinito…
Natura e Dio…
Risorgerà dall’apparente
nulla
Di un freddo Inverno
Riflesso della morta
materia
Numerare e contare
le stagioni
Della breve Memoria
Principiare …e
meditare Pensiero
Estasi
dell’invisibile evento
Apparente morte
prima della vita
Nell’eterna
Primavera di un Infinito Universo
Primo al Tempo di
codesto breve inchino
Come una foglia
caduta
Narrare il passo
della strana loro avventura
Al rogo del tempo
Scaldare e agitare….
Falso Tempo…
Cosa abbiamo
imparato?
Cosa abbiamo
imparato
dalla dura crosta
dalla mutevole
materia
dal pane ingoiato
come un cane
dall’oste confondere
l’intera platea
Cosa abbiamo
imparato?
dal Tempo
e la breve Storia
Cosa abbiamo
imparato
da quei volti
agghignati
dai lamenti urlati e
ben pagati
da quell’odio ben
nutrito
rivenduto e
barattato
condito con inutile
rancore
correre contrario
avverso ad ogni
Elemento
nello spazio di
questo loro tempo
Cosa abbiamo
imparato
da quel rumore
dalla prima pietra
nell’eterno boato di
questa guerra
Cosa abbiamo
imparato
da quei volti
lucidi specchi
di raziocinio ed
intelletto
così si pensano e vedono
ceche maschere di un
falso intendimento
Cosa abbiamo imparato
da quel verso
divenuto ghigno
poi strofa
Cosa abbiamo
imparato
dalla poesia
così come
interpretano
e recitano la breve
strofa della vita
Il confine e
l’abisso
fra la morte e la
vita
per ogni foglia che
brucia
privata della giusta
memoria
nel poema della vita
Cosa abbiamo
imparato
dalla breve parola
offesa ad ogni Dio
Cosa abbiamo
imparato
da quella foglia
da quel lamento di
vento
dall’urlo
dell’ultima bufera
prima del deserto
di una nuova
frontiera
nell’esilio del rogo
di questa vita
Retto e saggio verso
braccato dalla
parola
e preghiera recita
di ogni Tempo
privato del giusto
Verbo
Cosa abbiamo
imparato
da quella croce
da quell’esempio
da ogni Profeta
principio del Tempo
Retta parola
assente alla Memoria
così come contata
la Storia della breve
strofa
senza poesia
recitare
La Sua preghiera
Cosa abbiamo
imparato
da questa tortura
per ogni chiodo
nell’infinita Sua
preghiera
Ogni Profeta muore
sulla croce della
materia
mentre l’aguzzino
edifica un Diavolo
spacciandolo per Dio
Cosa abbiamo imparato
da questa Natura
che ci guida ed
indica la via
Camminare retta e
giusta Parola
come fosse la Sua
preghiera
vegliare il Tempo
pagato con l’inganno
e l’offesa
della Storia
contare misera
moneta
Cosa abbiamo
imparato
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