CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

sabato 18 agosto 2012

NEW ORLEANS






































(Tutte le stupende foto che appaiono sul presente post sono del
bravissimo Jeff Lamb, se volete scrutare New Orleans con i
suoi occhi, vi assicuro che il viaggio appagherà la vostra curiosi-
tà in merito a questa ...bella e famosa città.....

http://www.jlambphoto.wordpress.com)



























Arrivai a New Orleans all'inizio della primavera, mi sistemai in una spaziosa
casa affittata vicino all'Audubon Park, un luogo confortevole, tutte le stanze
della giusta misura, ammobiliate in modo semplice, con armadietti a muro
per il guardaroba più o meno in ogni stanza.
Non avremmo potuto trovare un posto migliore per me.
Era davvero perfetto!
Era un posto dove si poteva lavorare con calma.
Allo studio mi stavano aspettando ma io non avevo nessuna voglia di preci-
pitarmi. Presto o tardi sarei dovuto arrivare al punto ma potevo benissimo
provarci un altro giorno.
Avevo portato con me molte delle canzoni, ero abbastanza sicuro che avreb-
bero retto bene.


























Per il momento andai a fare una passeggiata nel crepuscolo.
L'aria era afosa e dava alla testa.
All'angolo dell'isolato un'enorme gatto tutto ossa stava accoccolato su
un davanzale di cemento. Gli andai vicino, mi fermai, e il gatto non si
mosse. Avrei voluto avere una brocca di latte con me.
Avevo occhi e orecchie aperti, e la coscienza ben desta.
La prima cosa che colpisce di New Orleans sono i suoi cimiteri, una
tentazione rischiosa, una delle cose più belle che offra la città.
Quando ci si passa accanto si cerca di essere più discreti possibile,
meglio lasciarli dormire. Tombe greche, romane, sepolcri, mausolei
signorili fatti su ordinazione, spettrali, segni e simboli di un decadimen-
to nascosto, fantasmi di donne e di uomini che hanno peccato e sono
morti e ora vivono nelle tombe.


























Il passato non svanisce in fretta qui, anche per chi è morto da parec-
chio.
I fantasmi corrono verso la luce, si può quasi sentire il loro greve
respiro; spiriti ben decisi a raggiungere la loro destinazione.
New Orleans, al contrario di tanti luoghi dove si ritorna per magia e
che non hanno più magia, la possiede ancora. La notte ti può inghiot-
tire senza che niente ti abbia toccato.
Dietro a ogni cantone c'è la promessa di qualcosa di audace e di i-
deale, e le cose vanno avanti. C'è qualcosa di oscenamente gioioso
dietro ogni porta, o forse qualcuno che piange con la testa tra le ma-
ni.
Un ritmo pigro indugia nell'aria sognante e l'atmosfera pulsa di duel-
li passati, compagni che chiedono a compagni di correre in loro aiu-
to. Non si vedono, ma si sa che ci sono.


























Qualcuno sta sempre affondando.
Tutti sembrano provenire da qualche vecchia famiglia del Sud.
Oppure straniera.....Mi piace così.....
Ci sono molti posti che mi piacciono, ma New Orleans più di ogni
altro. A ogni istante si scoprono migliaia di angolature differenti. In
qualunque momento ci si può imbattere in un rito che rende omaggio
a qualche regina di vaga notorietà.
Gente dal sangue blu, titolati come ubriachi pazzi, appoggiati debol-
mente contro i muri e che si trascinano nei canali di scolo.
Anche loro sembrano a parte di segreti che sarebbe meglio ascoltare.


























Nessuna azione sembra inappropriata qui.
L'intera città è un unico lungo poema.
Giardini pieni di viole del pensiero, petunie rosa, oppiacei.
Tempietti cosparsi di fiori, mirti bianchi, boungainville e oleandri por-
porini stimolano i sensi, donando calma e chiarezza interiore.
A New Orleans ogni idea è una buona idea!
Villette in stile Bijou Temple fianco a fianco a liriche cattedrali.
Case e ville padronali, strutture dalla grazia selvatica. Stili italiano,
gotico, romantico, neogreco in lunga fila sotto la pioggia.
Arte cattolico-romana, ampi porticati davanti alle case, torrette, bal-
coni dalla ringhiera di ghisa, colonnati con colonne alte dieci metri,
gloriosamente belle, tetti a doppia pendenza, tutta l'architettura del
mondo intero e sta lì tutta lì, non si muove.


























E poi la Town Square dove avevano luogo le esecuzioni capitali.
A New Orleans si possono quasi scorgere altre dimensioni. Qui il
tempo accade solo un giorno per volta, poi viene la sera e domani
sarà di nuovo oggi.
Una malinconia cronica pende dagli alberi.
Non ci stanca mai...
Dopo un po' ci si sente come uno spettro uscito da una delle tombe,
una figura in un museo di cera sotto nuvole cremisi.
Un impero dello spirito...
Un impero della ricchezza.
Uno dei generali di Napoleone (come l'omonimo Inglese) disse che
a New Orleans....è dannato anche il diavolo.....e il diavolo ci viene
e manda un sospiro......
(Bob Dylan, Chronicles)



Prosegue in:


http://dialoghiconpietroautier.myblog.it/archive/2012/08/18/sun-pie.html &

http://paginedistoria.myblog.it/archive/2012/08/17/sun-pie-2.html














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