Precedenti capitoli:
Il potere delle parole (37) & (38)
Prosegue in:
Il tordo beffeggiatore (40)
Dal
precedente all’odierno qual breve racconto rinnovato introduciamo e non certo un
messaggio tele-comandato… Solo il potere della Parola evocata da chi della
guerra e l’indiscutibile propria ed altrui paradossale condizione riflessa nel
motivo della vita qual ugual diritto ne hanno fatto tesoro e Memoria per
raccontare la Genesi di una Storia antica finalmente evoluta, almeno gli altri
tutti coloro cioè che preferiscono primordiale involuta prima icona… ciarlano e
comunicano… circa diritto e storia confusa… All’incrocio di fuoco da medesime
sentinelle aggredito e presidiato quantunque evolute non sia mai detto il
contrario… proponendo immediato pubblico riconoscimento nell’eroico gesto a
tutela dell’Impero…
…Dell’invisibile
meccanica iper-connessa Sentinella a guardia dell’altrui cogitante favella…
...Nobili
signori generali politici ed ognuno indistintamente da un prode conquistatore
di Terra e ricchezza qual avo rimembrato approdato [e qui con noi di nuovo
riuniti] alla riva di ogni civiltà antica e moderna fondare senza il Tempo
necessario (giacché il Pensiero conosce una diversa
Genesi in quanto riflesso e specchio di ciò che, e per l’appunto, - più Elevato – e
successivamente - direttamente connesso
con un più certo duraturo Superiore Universale Spirito di medesima Terra
[apparentemente] conquistata nell’Anima Mundi celebrata e da ogni popolo
nazione ed essere dalla pietra all’Albero al verme - che dal Fiume osserverà la
riva desiderata e ugualmente pregata ed offesa - conservarne - tanto nella
coscienza quanto nella Memoria [se ancor rimasta] così come nella genetica il
Sogno evocato ‘istinto e rito’ della Parola sinonimo di Vita difesa e tramandata… Chi di questa ne conserva, per
l’appunto, giusta retta e saggia dovuta Memoria… E non sia mai detto ‘pittogramma’
incompiuto di chi di ugual Sogno facendosi beffa del prossimo predica sognando
il prossimo ed un diverso misfatto offendendo predicato e atto nell’immaginario
onirico conquistato del falso offerto e promesso… Infatti vien da sé qual
condizione necessaria e sufficiente per più nobile e duratura conquista per
ogni materiale materia dedotta cedere all’impulso donandosi completamente
all’umano istinto così arricchito [ricco di mondo o viceversa povero di questo]
e di conseguenza evoluto, e, in celata velata tollerante aggressiva democratica
violenza tradotto confondere e sottomettere tacitando quel Pensiero con-Diviso
fra Coscienza e Ragione da cui ogni presunta civiltà nata e fondata… Digos
permettendo…) e senza mai superare il
vero ed invisibile Fiume da cui un più profondo Sogno dimenticato, oppure
peggio, mai sognato, trasformato e barattato per letargo, o ancor peggio una
preghiera, e da cui Ragione ed Intelletto cogitando e legiferando pensano o
vorrebbero nella falsa pretesa coniata di aver fondato l’araldo… della Storia
numerata fedele al Tempo così e sempre celebrato con medesimi Nobili Signori
Dame Generali figli imbecilli e nuovi prodi conquistatori dell’inutile della
Terra offesa ed aggredita…
(Colgo l’occasione
per l’Opinione da taluni apprezzata da altri perseguitata giacché non
con-Divisa… a quella concederemo l’onore della medaglia nonché della mostrina
da appendere in tinta con l’abito e s’intende della Divisa così in vista…)
…Approdato
a codesta pedante premessa e per taluni tremenda offesa… proseguo l’Introduzione
non gradita ricordando che la Democrazia impone nel Diritto dell’esercizio del
Libero Italico Arbitrio così come dell’universale semper-eterno telecomando di poter, senza offesa alcuna, cambiar miracolo
e connettersi se solo possono e vogliono ad altro blog canale fiume torrente e
autostrada e così facendo aver assicurato il Paradiso donde la vista con vasta
area Promessa con annessa prestigiosa stazione di servizio ove se presentata la
certificata domanda in carta bollata sarà (ri)fornito oltre del gettone extra soglia anche di breve duratura
paghetta così da poter rimanere sdraiati sul ciglio di medesimo Fiume or ora
celebrato sottratto da qualsiasi sgradita scura vista con il tempo necessario e
sufficiente per presiedere - da premiata Sentinella - al naufragio precipitato
del ponte dell’intera Terra percorsa e conquistata e non sia detto in ragione
del Sismi o vulcanico nuovo antico accidente ma solo il dovuto conto del Sogno
ridestato o peggio non ancor sognato… alla somma promessa d’un eterno bilancio
falsato, in genere il gatto accompagnato sempre dalla volpe dell’antica favola
da ogni regime con fascista annesso e connesso…
…Il tempo, un piacevole pomeriggio
domenicale all’inizio dell’autunno del 1861.
…Il luogo, il cuore di una foresta nella
regione montuosa della Virginia sud-occidentale.
Troviamo il soldato semplice Grayrock, dell’esercito
federale, comodamente seduto ai piedi di un grosso pino, cui è appoggiato, con
le gambe stese lungo il terreno, il fucile di traverso sulle cosce, le mani
(intrecciate affinché non cadano lungo i fianchi) abbandonate sulla canna
dell’arma. Il contatto della nuca contro l’albero ha fatto sì che il berretto
gli sia sceso sugli occhi, quasi nascondendoli; chiunque lo vedesse direbbe che
stia dormendo. Il soldato semplice Grayrock non dormiva; se l’avesse fatto
avrebbe messo a repentaglio gli interessi degli Stati Uniti, perché si trovava molto
lontano dalle linee ed era soggetto alla cattura e alla morte per mano del
nemico. Inoltre, aveva uno stato d’animo poco incline al riposo. La causa della
sua agitazione era la seguente: durante la notte precedente aveva prestato
servizio di guardia di picchetto, ed era stato appostato come sentinella
proprio in quella foresta.
…La notte era limpida, sebbene senza
luna, ma nell’oscurità della foresta era buio pesto…
La postazione di Grayrock si trovava considerevolmente
lontano da quelle situate alla sua destra e alla sua sinistra, poiché i
picchetti erano stati disposti a una distanza inutile dall’accampamento,
rendendo la linea troppo lunga perché le truppe distaccate potessero occuparla.
La guerra era appena iniziata e gli accampamenti militari pensavano erroneamente
di essere meglio protetti, durante la notte, da linee sparute che si estendevano
a grande distanza verso il nemico, piuttosto che da linee più consistenti e ravvicinate.
E di sicuro, dovevano essere avvisati il prima possibile dell’avanzata del
nemico, poiché a quei tempi avevano l’abitudine di svestirsi – e questa era la
cosa meno marziale che potessero fare.
La mattina di quel memorabile 6 aprile, a
Shiloh, quando molti dei soldati di Grant vennero trafitti dalle baionette dei
Confederati, erano nudi come civili; ma, bisogna riconoscere, non a causa di un
difetto nella disposizione dei picchetti. Avevano commesso un altro tipo di
errore: non avevano picchetti. Forse questa è una digressione inutile. Non ho intenzione
di indirizzare l’interesse del lettore sul destino di un esercito; in questa
sede dobbiamo prendere in considerazione quello del soldato semplice Grayrock.
Quel sabato notte, dopo essere stato lasciato
in quella postazione solitaria, era rimasto immobile per due ore, appoggiato al
tronco di un grosso albero, a fissare l’oscurità davanti a sé e intento a scorgere
oggetti conosciuti, poiché si era appostato nello stesso luogo durante il
giorno. Ma ora era tutto diverso: non vedeva nulla nei particolari, ma solo
gruppi di oggetti, i cui contorni, che non aveva osservato quando avrebbe
potuto vederli nella loro interezza, ora gli apparivano estranei. Gli sembrava
che non fossero mai stati lì. Tra l’altro, un paesaggio fatto solo di alberi e sottobosco
manca di nitidezza, è confuso e privo di punti di riferimento su cui
l’attenzione possa trovare un appiglio. Se si aggiunge l’oscurità di una notte
senza luna, non basteranno una profonda intelligenza innata e un’educazione cittadina
per mantenere il senso dell’orientamento.
E fu così che il soldato semplice
Grayrock, dopo aver vigilato con attenzione sui luoghi che gli stavano davanti
e dopo aver perlustrato con imprudenza l’ambiente circostante a malapena
visibile (camminando in silenzio intorno al suo albero), perse la bussola,
pregiudicando seriamente la sua utilità di sentinella. Smarritosi nella sua
postazione, incapace di dire da quale direzione avrebbe dovuto aspettarsi
l’arrivo del nemico, e in quale si trovasse l’accampamento addormentato della cui
sicurezza era responsabile anche a costo della vita; consapevole, anche, dei
molti altri aspetti imbarazzanti della situazione e dei fattori che
riguardavano la sua stessa incolumità, il soldato semplice Grayrock si sentì
profondamente turbato.
E non ebbe nemmeno il tempo per
riprendersi, poiché, quasi nel medesimo istante in cui si rese conto di quanto
fosse imbarazzante la situazione in cui si trovava, udì un fruscio di foglie e
uno schianto di rametti spezzati e, voltandosi con il cuore in gola nella
direzione da cui proveniva il rumore, scorse nell’oscurità il profilo
indistinto di una figura umana.
‘Alt!’,
…gridò il soldato semplice Grayrock, con
la perentorietà impostagli dal dovere, ribadendo l’ordine con il brusco scatto metallico
del fucile armato.
‘Chi va là?’.
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