Prosegue con l'ultimo
applauso (2)
Originariamente
l’intervento su cui recensito il libro della Fallaci, aveva un diverso accento;
comunque finalizzato a sottolineare e ricalcare i toni su cui ‘costruito’ il
violato Principio motivo dell’ispirazione a cui la nostra società, e chi al
meglio l’interpreta, troppo spesso assoggettata, e di cui un Uomo, fedele al
proprio Ideale percorre un Sentiero comune per chi tale Ideale difende fino all’estremo
ultimo sacrificio.
Certo, per
altri su cui la stessa Società costruita ed edificata con ben diversi ‘Principi’
‘privati’ da qual si voglia ‘Ideali’, potremmo dire anche ‘purgati’: ‘Ideale e
Sacrificio’ assumono un diverso aspetto, un intralcio su cui affidare gli
apparenti ugual medesimi ‘Principi’ di ugual Costituzione la quale tutela o dovrebbe,
custodire il Diritto e con essa il valore racchiuso nel Principio ‘umano’ su
cui l’uomo, ovvero ogni libero cittadino, partecipa alla stessa da Essere
libero; libero quindi di porre la sua ‘democratica’ scelta ogni qual volta ‘vota’
medesimo o diverso Principio, il quale a sua volta avvalora una determinata
Costituzione in atto.
Quindi, il
cittadino sia esso Russo, Americano, o Europeo, fino alle lontane terre della
Mongolia, compie una determinata scelta la quale a sua volta avvalora e edifica
un Principio e un simmetrico Ideale nel quale edifica il suo Essere ed
appartenere ad una Società che lo stesso ritiene libera da qual si voglia
tirannia, ed al meglio tutela i suoi Diritti sanciti da una Legge, per la sua
ed altrui salvaguardia ogni volta viene attentata.
Nessun
cittadino voterebbe e affiderebbe il proprio Libero Arbitrio ad una forma
tirannica di Governo, al meno che non sia più un cittadino ma una macchina
facente una funzione del tutto meccanica esulando dal Libero Pensiero, e la
Libertà rinnegata da quando un Dio lo creò umano e non certo meccanizzato.
Pur avendo
una certa diffidenza per amor di Natura con Cartesio, e ragionando con il cuore
come un èvo antico, penso che nessuno mai ridurrebbe il suo Essere, il proprio
Io, ad un meccanismo sincronizzato su cui lo Stato edifica un determinato
Principio tutelandolo, per eccesso e/o difetto di Legge, da qual si voglia
danno da un meccanismo del tutto meccanico a lui avverso.
Sarebbe non
più una Società civile ma un meccanismo che esula da ogni Principio umano,
potremmo ben dire un Lego per bambini cresciuti, il quale compone un gioco
economico vantaggioso e di cui la didattica edificazione aiuta il ‘bambino’ a
crescere ma non certo comprendere la composizione ad incastro delle ‘singole’
parti, ritenendosi orgoglioso ogni qual volta la ‘costruzione’ assume un
aspetto degno ed in qual medesimo tempo, didattico-pedagogico nell’abilità
sempre più veloce del ‘gioco’, abilità di costruzione sempre più complessa e
grande, esulando da altri fattori inerenti agli stessi Principi pedagogici con
cui completare siffatta opera.
Di certo,
se per l’intera infanzia si nobilita in suddetta arte ad incastro trascurando
altre discipline di lui avremmo un ottimo operaio metalmeccanico, oppure, un
altrettanto meccanico costruttore di opere le quali esulano da ogni fattore
umano con cui costruito il suo ed altrui fattore umano.
Certo
potremmo in Ragione di siffatta logica convivere in un Lego algoritmico su cui
ogni cittadino, o bambino divenuto adulto suo malgrado, votato per un principio
spacciato per democratico, vivere cogitare e soddisfare i propri bisogni
primari in un Lego gigante di milioni di gigabyte di Memoria collettiva,
ritenendosi del tutto felice e non aspirando ad altri indesiderati desideri
umani essendo un Social derivato da un Lego sempre più libero e complesso! (Per
ciò che possa comprendere circa libertà e socialità collettiva!)
Fin qui
tutto bene!
Con lui
parliamo e conversiamo, essendo noi stupidi e per di più democratici, investiti
e votati per altri Ideali, talvolta desideriamo per medesimo grande giardino da
ogni essere umano frequentato, anche una diversa Arte, una diversa presa di
Coscienza per tutto ciò che ci circonda, e che, con ugual medesimo tempo
evolutivo con o senza un Dio, ci ha edificato.
Fra il Lego
e un bambino disadattato, stupido per suo ideale essendo diverso e non volendo
più giocare con il Lego, ogni lettura scritto o diversa didattica natura che
ricalca un Principio di Natura in disaccordo in questo piccolo Eden, e di cui
si trastulla a tempo pieno e ben concentrato, la frattura apparirà evidente.
Ora
essendomi dilungato in questo cattivo esempio in quanto ogni Stato fa del
proprio cittadino un futuro burattino meccanizzato, ricordo ad il Papero
Donaldo, e l’altro piccolo bambino che per il bene dell’umanità mai fosse nato
e partorito su questa ed ogni Terra, che la ‘crescita’ e l’armonia non si
costruiscono con una sola disciplina, sia essa economica di stampo
capitalistico o ex comunista, unite da un reciproco antico patto d’’acciaio, in
cui il bambino più o meno menomato del Pensiero si diletta e diletterà per un
prossimo futuro piano quinquennale.
Ovvero, il
povero bambino su questo Giardino, se ben ricordo nella sua difficile Infanzia,
non ha mai conosciuto una civiltà democratica che contemplasse una diversa
costruzione su cui edificare la didattica della propria vita. Vita martoriata
dai lontani tempi in cui si baloccava da un campo di concentramento sino ad uno
ospizio per bambini disadattati, e curati da una società del tutto meccanizzata
e costruita con una logica da incastro da Lego iper-didattico.
Tutti
questi bambini nati liberi, divennero burattini meccanizzati in decenni di
false ‘costruzioni’ in cui si baloccavano per l’orgoglio del maestro o la
maestra di medesima scuola. (la quale talvolta ci bacchetta e rimprovera
nominandoci i valori della Storia e la Costituzione che, con nostro grande
dolore, ne mortifica la Memoria!)
Ora vorrei
rimembrare al Papero Donaldo, lui che pur conoscendo gli sviluppi di ugual
principio economico dirottato da un Lego ad un futuro Algoritmo, che pur avendo
trascurato questi medesimi Giardini e le letture di altri disadattati o più
stupidi futuri cittadini, spendeva il suo tempo al gioco delle carte.
Con molti
bambini giuocava a carte, infatti taluni maestri ci ricordano che il suo
principio Logico con cui costruita la sua fortuna, la quale si appresta alla
sfortuna collettiva, appartiene a questo ideale, partite sempre più perigliose
con scommesse, puntate, e abilità nel gioco delle carte, chi più rischia ed
alza la posta più detiene la possibilità di occupare il Giardino abusivamente, giacché
spesso si fanno delle scommesse e poi ci si dedica ad altri giochi ancor più
remunerativi e pericolosi.
Con questa
abilità che esula da ogni buona lettura, o da un Lego costruito dall’inizio
fino alla all’orario di chiusura del medesimo Giardino, con cui spendere e
condividere la sofferta infanzia, si può arrivare a Governare una città intera
la quale con questa stessa abilità d’un gioco più complesso, edifica una
Società quasi per scommessa.
Noi che non
abbiamo le carte né Lego né Algoritmo, e amanti di un buon Libro, di un buon
Scritto, d’un Sogno antico in armonia con l’intera Natura, di questo Boss nutriamo
un poco di paura, ci ruba la merendina, ci sfotte ed insulta, si allea con
altri della banda vicina. Insomma ci esilia da un pubblico Giardino, ad un campo
lontano e indeterminato privati del nostro gioco preferito raccomandato da Dio.
Purtroppo
al Papero Donaldo vorremo dire, assieme e con lui associato, che ci sembra un
bambino cresciuto nostro malgrado, un bambino viziato più dedito ad un gioco
pericoloso con cui costruire una civiltà che esula da ogni diverso Principio ed
Ideale, che il suo gioco sempre più complesso ed in armonia con ogni sala
giochi, può andare bene per una Fiera ambulante e di passaggio, per un Circo
con cui la fiera si accompagna nei numeri più difficili fino alle propaggini
del domatore d’oriente, ove se ben vedete, sporge la bestia qual uomo che èra,
ben domata compiere il numero preferito, mentre l’acrobata lancia la donna cannone
e l’intera corrazzata edificata con un Lego e la nuova app.; correre su di un
invisibile filo per lo stupore d’ogni bambino.
L’intera
bombarda assomiglia infatti, ad un Fiera da Circo del fine settimana, e una
beata infanzia mai consumata, non meno d’una intera Storia mai narrata e
vissuta secondo i canoni della democratica consapevolezza di appartenere ad un
Giardino pubblico con cui contemplare e consumare l’intera esistenza, per tutti
coloro che non hanno avuto il destino di viverla secondo questi canoni e/o
principi pedagogici, raccomandiamo di assumerne ‘consapevole consapevolezza’
giacché la loro infanzia è stata ed è alquanto e troppo sofferta.
È la Storia
del pubblico Giardino che la rimembra, e al Dio che la contraddistingue e
tutela, nell’astenersi dalla merendina della mela, consumando altro e più
nobile cibo di natura ancor viva, raccomandiamo un diverso eco: noi che abbiamo
avuto la sfortuna di esseri trascurati da questa profezia a cielo aperto.
Perché Dio ci hai così trascurato?
(Giuliano)
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