CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
30 MAGGIO 1924

domenica 16 marzo 2025

STAMPA LIBERA?!

 








Prosegue 


nel Campo di Marte, 







...ovvero, 


Dialogo con i marziani.... 


(colgo altresì l'occasione 


per ringraziare il buon 


Davide per i deliziosi 


asparagi!)






Pur non essendo un giornalista ma un semplice scrittore autodidattica di validi principi democratici rivolti per l’Ambiente e non solo…

 

(sottintendendo anche Ambiente sociale ove determinate ‘idee’ maturano quando vengono coltivate ed incentivate, le potremmo definire con Ragione; ovvero: quando la Ragione illumina l’Intelletto in forza della Memoria, quando viene a mancare questa prerogativa e/o funziona ad intermittenza e/o in carenza intesa come deficienza assolutistica, e si fa forza di un intelletto privo di ragione, e lo si coltiva in serra algoritmica dota dell’ultimo modello di Suv alla moda, abbiamo le note demenziali idee dinastiche condite con desolanti svastiche stranamente associate a rabbini rampanti e privi di scrupoli ed ideali [che iddio Uno ci privi della vista da tal mostri derivati]; alternate ed associate a desolanti pensieri inumani; un esempio per ciò detto l’invasione da parte del tiranno [ogni tiranno] d’una vasta terra in ragione del dominio, cosa non estranea al mondo animale pascolato sino alle sabbie della martoriata Palestina in forma di dromedario; ma da quest’ultimi da dove evoluti (mentre pregavamo un bambino su una culla essendo divenuti cristiani nella forma in crescita, in compagnia d’un somaro e una vacca sua amica intima) - come anche Plutarco aveva notato in un remoto antico trascorso passato… (- forse mi nominavano pagano -), determinate arbitrarie licenze così organizzate in ragione e motivo d’una falsa Storia [come poco sopra accennavo] e non certo evolutiva, mai avremmo immaginato il futuro condimento per ogni fiera da qui fino alla Macedonia; giacché corre distanza e frattura nonché divergenza, fra Storia evolutiva e Storia sociale intesa come umana riflessa in ugual medesima arte evolutiva; anche la Terra conosce le sue fratture, ma in esse ha maturato la stabilità geologica da cui la crosta, certamente se nella stratigrafica Terra avesse regnato una diversa simmetria ‘evolutiva’ non saremmo sprofondati nell’abisso della stessa confondendola per un più nobile paradiso, con un diverso destino ove poter consumare un cocktail in attesa del residence preferito senza abuso di dominio; mentre ognuno per ogni specie vivente muore a cielo aperto; certamente avremmo avuto un diverso destino, un diverso margine di destino non ‘privati’ della dismessa capacità intellettiva umana; subordinata cioè,  molte volte o troppo spesso - da una macchina…; la qual macchina del tutto artificiale anche quando ci aiuta nell’Ambiente in cui lavoriamo monitoriamo, e in ultimo, usiamo per ogni scopo scientifico al fine d’un più nobile uso dell’intero Ecosistema e il sano Intelletto da Lei nato, viene privata della capacità lavorativa d’un saggio programmatore che a codesto punto dell’Arte evolutiva divine disoccupato ed abusivo a tempo indeterminato [avendogli sottratto la capacità di fare uso del dovuto sano dono di Ricerca]; certamente abbiamo conosciuto altri e più distinti Abusi & Soprusi d’Intelletto fino all’ultimo piano quinquennale del Soviet Supremo, e/o EDILIZIO UNITO d’ogni Impero fraudolentemente istituito & giammai estinto; dai tempi cioè, quando andavamo in ‘colonia’ e ci èra permesso di fare il bagno; ma mai, ora che siamo adulti, avremmo immaginato la catastrofe con un fine che non sia quello utilitaristico, il quale corre e sfreccia come un razzo da qui ad un accecato cratere della Luna per salvare qualcuno digiuno confondendo ed annebbiando l’occhio d’ogni disgraziato al piano di sotto; accompagnati dalla paternale solenne preghiera di non ingombrare la spiaggia all’ultima trivella da qui fino alla bianca balena d’alto mare; ma ora mi dicono dato il doppio utilizzo nominata Campo di Marte. Sappiamo come finì la contesa! Achab non la rimembra, solo l’astronauta che sedeva non lontano dalla sua cabina ne rammenta l’urlo mentre affogava trascinato da una montagna intera, o forse una Balena… Non ricordo!)




 Per cui aderisco a questa ottima iniziativa, hor hora che la vena creativa sgorga e straripa come un Fiume in piena, e corre come un Vulcano pur non essendo napoletano; sarà colpa del troppo caldo in fase alternata e al contrario d’Ogni sistema in uso? Non lo sappiamo e sapremo più! Forse colpa del derivato affanno. Io che vivo in Armonia con ogni antico martoriato Elemento; ma ora purtroppo abbiamo il dono profetico dell’ultimo idolo coltivato in vitreo con cui accompagnato ogni qual volta mi predispongo al sano utilizzo del sorpassato uso Intellettivo, e un deficiente seminato secondo l’ultimo piano quinquennale mi fa da contorno con un insulto, una bestemmia, una minaccia a tempo pieno, una porta sbattuta di fretta affinché Ognuno abbia paura dell’Idiota, e Nessuno in questa odissea ha udito né visto l’occhio suo Polifemo (neppure il povero Davide scalzato dal suo antico trono); 




...lui che essendo un isolato mostro in assolutistica pascolata deficienza e si consuma su un diverso piano tariffario allorquando l’algoritmo gli suggerisce cosa è bene pensare e quando pensare, mentre ogni Argonauta approva il periglioso Viaggio riconoscendo la mostruosità della mole ben ripetuta per ogni Parabola in suo onore [su questa isola abbiamo la sua fortuna, in altre isole o zone pedonali è bene non avventurarsi]; affinché l’abominevole idiozia riparata in grotta possa sbarcare fino al più vasto oceano di marte e fondare la vita algoritmica; negli intervalli si raccomanda l’altrettanto abominevole risalita fino allo Yeti, l’ultimo disadattato padano derivato dall’incrocio con la dèa melona in amore con salvino un dio dionisico…

 

Negli intervalli si raccomanda del buon prosciutto o della carne viva e ben condita!

 

Nei tempi supplementari si prega di pregare gli idoli dispensati!    

 

(Giuliano) 

 


 

Sui media italiani la crisi climatica continua ad avere scarsa visibilità, mentre aumentano le pubblicità delle aziende inquinanti responsabili del riscaldamento globale, che in questo modo esercitano un’influenza pericolosa sul mondo dell’informazione.

 

Siamo convinti che la crisi climatica meriti la massima attenzione attraverso un’informazione libera, completa, onesta e trasparente, e che possa offrire a cittadini e politici gli strumenti necessari per comprendere e affrontare la gravità della minaccia, favorendo l’adozione di soluzioni per mitigare il riscaldamento del Pianeta e proteggere la vita di miliardi di persone.

 

Per questo abbiamo deciso di dare vita alla coalizione “Stampa libera per il clima”: un’iniziativa promossa da Greenpeace Italia nell’ambito della campagna “Stranger Green” per creare una rete di testate giornalistiche che affronti in maniera ampia e onesta la crisi climatica, contro il proliferare del greenwashing.

 

Cosa chiediamo alle testate italiane

 

Per assicurare un’informazione libera da condizionamenti, chiediamo alle direttrici e ai direttori responsabili delle principali testate italiane di rendere pubblica ogni forma di finanziamento proveniente dalle aziende dei combustibili fossili, incluse quelle derivanti dalle loro pubblicità.

 

Chiediamo, inoltre, di impegnarsi pubblicamente a dare alla crisi climatica l’attenzione e la copertura giornalistica che merita una delle emergenze più importanti della nostra epoca, senza omettere le responsabilità dell’industria dei combustibili fossili né l’attuale inazione della politica.

 

Chiediamo infine un impegno pubblico per ridurre o eliminare progressivamente ogni finanziamento proveniente dall’industria fossile.

 

Come aderire alla coalizione: 5 criteri per un’informazione libera

 

Per entrare a far parte della coalizione “Stampa libera per il clima” occorre rispettare cinque criteri:

 

Copertura mediatica: dedicare la massima attenzione alla crisi climatica, dandole lo spazio che merita un’emergenza a cui occorre reagire con urgenza.

 

Cause e responsabili: menzionare i combustibili fossili in almeno metà degli articoli o dei servizi in cui si parla delle cause della crisi climatica, senza omettere le gravi responsabilità dell’industria del gas e del petrolio.

 

Voce delle aziende inquinanti: ridurre lo spazio offerto alle aziende inquinanti nel discorso mediatico sulla crisi climatica, la cui voce tra i soggetti che parlano del clima non deve superare quella degli esperti. Nessuno spazio deve essere più concesso ai negazionisti del riscaldamento globale.

 

Trasparenza: rendere pubblico in modo trasparente ogni finanziamento proveniente dalle aziende dei combustibili fossili.

 

Finanziamenti: assumere pubblicamente l’impegno, nei tempi e nei modi stabiliti dalla testata, a ridurre progressivamente o a eliminare ogni forma di finanziamento proveniente dall’industria dei combustibili fossili, incluse le inserzioni pubblicitarie.

 

Se sei una testata giornalistica e vuoi diventare parte della colazione contribuendo a un’informazione libera, completa, onesta e trasparente sulla crisi climatica, puoi sottoscrivere l’impegno della “Stampa libera per il clima” contattando l’ufficio stampa di Greenpeace Italia a questa email: ufficio.stampa.it@greenpeace.org

 

La nostra coalizione “Stampa libera per il clima” prende ufficialmente forma con l’adesione delle prime testate giornalistiche italiane che hanno scelto di impegnarsi per una corretta informazione sul clima, libera dai finanziamenti (e dai condizionamenti) delle aziende dei combustibili fossili.

 

Queste prime adesioni mostrano che un’informazione libera dai condizionamenti delle aziende fossili è possibile anche in Italia. Siamo certi che altre testate si uniranno presto!

 

La dipendenza economica di giornali, radio e tv dalle aziende inquinanti è molto più estesa di quanto si creda, e questo costituisce un pericolo non solo per l’informazione sul clima, ma anche per la democrazia.




Le prime testate libere per il clima (aggiungo: non in linea con la segreteria!)

 

Ecco le prime testate che hanno sottoscritto il nostro impegno:

 

Il Fatto Quotidiano e ilfattoquotidiano.it

 

Altreconomia

 

Greenreport

 

Nextville

 

Qual Energia

 

Radar Magazine

 

Tele Ambiente

 

Valori

 

Green Me

 

Politicamente Corretto

 

Il Salvagente

 

GustoH24

  

The Map Report

 

envi.info

 

La città invisibile

 

Fuori binario

 

EconomiaCircolare.com

 

Ethica Societas

 

Terra Nuova

 

FADA

 

ISDEnews

 

lavialibera




I direttori e le direttrici delle testate firmatarie si sono formalmente impegnati a ‘offrire un’informazione libera, completa, onesta e trasparente, senza omettere le responsabilità dell’industria dei combustibili fossili e l’inazione della politica, né la disponibilità di soluzioni per una rapida transizione verso le fonti rinnovabili’. Le testate firmatarie si sono inoltre impegnate a rifiutare o eliminare progressivamente ogni forma di finanziamento dell’industria dei combustibili fossili, principale responsabile della crisi climatica che stiamo vivendo.

 

L’iniziativa si ispira a un analogo impegno preso alcuni anni fa dal quotidiano inglese The Guardian, tra i più letti e influenti del mondo, diventato un punto di riferimento per l’informazione sul clima.

 

Siamo convinti che solo un’informazione libera può offrire a cittadini e politici gli strumenti necessari per comprendere e affrontare la gravità del riscaldamento globale, che minaccia la salute del pianeta e la vita di miliardi di persone.

 

Per questo oggi rivolgiamo anche un appello al resto del giornalismo italiano affinché si affranchi dal ricatto economico esercitato dalle aziende del gas e del petrolio attraverso le loro “generose” pubblicità infarcite di greenwashing. 


(Greenpeace)








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