CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
30 MAGGIO 1924

giovedì 22 maggio 2025

CAMBIAMENTI CLIMATICI (twain) (SENZA NUMERO)

 








SENZA NUMERO E/O APPOSTAMENTO FISSO






Il debito che ho contratto con tutte queste specie alate, qual Anime che transitano mi studiano osservano e comprendono, ancor meglio di ogni uomo armato di Ragione e improprio sentimento verso ogni specie non dotate dell’Intelletto, per come viene specificato da un essere terreno transitato all’ultimo Secondo della grande migrazione…


 

Deve essere onorato!

 

Prevedendo ogni mio movimento, mi salutano e danzano d’intorno, dall’Alba sino al Tramonto, all’inizio del lento cammino quando caddi su questa crosta di Terra per strisciare come una serpe… poi ‘evoluto’ sino alla Cima d’un arbusto… e da lì verso un antico Cantico a Cielo aperto, ove una diversa previsione mi confina nel deserto senza possibilità di dimora…, dacché chi mi fissa e punta un invalido di retto pensiero veicolato e dotato da un mobile carrozzino ed illuminato al fosforo d’un mobile marchingegno in attesa di più nobile pensione!   




Solo per ricordarmi tutte le vite passate e migrate verso uno strano e diverso orizzonte…, ove i fuochi sulfurei d’uno strano inferno a ciel sereno mi ricordano il difficile invalido passo ma non certo evolutivo…, conferito dalle Ragioni del più forte con diritto d’accompagno; almeno così sentenzia una scienza in assenza d’ogni simmetria inerente ad una diversa e più povera Filosofia…

 

…Ove poter scorgere, senza riserva di coscienza alcuna più simile alla bestia, il vasto regno della morte, ed ove ogni guerra prospera senza motivo alcuno in difetto evolutivo privato d’ogni coscienza - e mi dicono - amministrata da Leonardo il santo armato del giorno, primo azionista dell’assoluto, il quale in stretto gergo o dialetto padano dalla Sicilia fino a Bergamo, disarma ogni armato in difetto o accesso di difesa affinché il Regno della prospera confusione vicino al Mercato del Tempio possa essere adorata inalata e prepagata a tempo pieno & indeterminato; comprensiva d’un esteso incalcolato azionariato dell’istinto con eterna salvezza la quale per sua ed altrui caratteristica, pone differenza nella logica del (con)dominio assolutistico così da fondare nuovi imperi e sorvolare lo grande mare fino alla Gerusalemme da liberare o miniare…




Dipende molto dalla corrente trascritta ed interpretata dall’Amministratore unico delegato e compartecipato!

 

& talvolta recluso in convento per nessun peccato aver arrecato!

 

Giacché il più forte in difetto e/o carente di ragione, anche su codesta interpretazione fra Ragione e Forza motore da opporre giusta e più equa interpretazione, questo vien detto e ripetuto dal miniato copione, ed ogni inutile forza prossima all’idiozia privata del principio della vita ritenuta forza istintuale della conservazione, a cui il progredito Progresso volge lo sguardo inorridito,… merita una più severa punizione!

 

Questo viene ripetuto dall’intero Convento senza Nessun Dio pregato!

 

Nessuno, infatti, in cotal Paese l’ha pur venerato!




Ed ogni Arte evolutiva sempre votata e adorata dalla sera fino alla mattina, precipitata nell’Abisso d’un primordiale mare di Tetide senza possibilità di poter riemergere e strisciare dalla sabbia d’uno strano deserto con il Mare premiato e mascherato dalla celebre gondola d’oro, solo per poter proseguire il cammino verso l’istinto d’una Luce offuscata da una strana nebbia in compagnia del bagnino in odore di morte; giacché l’Argonauta mobile l’osserva e studia in dote del più preciso siluro… su cui stipulare contrattare per poi ancora ed ancora navigare sul noto vello d’oro!

 

Il miglior yacht o racket… del porto!

 

Così abbiamo scoperto ogni ‘corrente’ prossima all’Elemento inerente al circolo della vita, come ogni sangue che pulsa da una Mente divina, aver mutato il proprio principio, grazie all’arte intellettiva attribuita all’esclusiva esclusività a favore dell’ ‘umano’ dominio, ogni Principio di questo breve frammento conferito all’ultimo o Secondo dio, irrimediabilmente mutato, giacché comprendere il Suo (muto e primo) Linguaggio, che alto vola e migra per principiare la vita puntata da un piccolo paesino in odor d’ipocrisia assolutistica mascherata da democrazia…




Volgere e procedere al contrario…, per punire l’umano dell’ingordo appetito, di cui si nutre un insaziabile intelletto senza possibilità di linguaggio alcuno, pur dimostrando una ampia gamma o spettrale illuminata dissonanza & Vista fra la lingua e il principio che muove ugual mandibola; sicuramente l’istinto di sopravvivenza di questo essere dall’immenso cogito intellettivo corrotto dal vizio ben differente da colui che canta a squarciagola implorando un digiunato intervento, per non dire profetico miracolo perseguitato dal santo del giorno!

 

Ma in codesto Paese a voi narrato ogni Profeta severamente punito calunniato e, se poi appiedato e digiuno, seviziato a tempo pieno e continuato dal resto dell’umano branco in difesa del più forte piatto giorno, ovvero e votato da santi stomachevoli patriarcali stomaci senza fondo alcuno!

 

Per gli evasi si raccomanda il precompilato e di evadere con il resto del branco affinché la razza del più forte accompagnata dal santo commercialista del giorno possa conquistare più salda e ferma ragione!




Giacché ogni Saggio che s’ispira ad un antico Linguaggio non ancora coniato al soldo della zecca, sarà per sempre punito perseguitato e vaccinato dal medico di turno così da divenire ‘curato’ di campagna esposto al soldo e più nobile pasto dell’insaziabile carnivoro parlamentare appetito d’un armato (seppur proverbialmente dato per disarmato) e più evoluto ‘orango’; con una gola troppo oscura e profonda con cui allietare commensali e cortigiani; mossa da un ‘passo’ altrettanto oscuro volgere verso la ‘cima’ del male assoluto conferito dal benevolo e famigerato voto di scambio, detto anche evolutivo con l’ausilio del Golem di turno; mentre divora con indistinguibile appetito ogni Profeta assiso al proprio Pensiero e/o retto Ramo evolutivo; il quale alto vola in un cielo sereno prossimo al paradiso ove nato e da cui ispirato ma non ancora perito…

 

O del tutto digerito in Compagnia d’un Falcone e un povero Borsellino!

 

Udire le mirabile profetiche calunnie ove ogni (monte del) Teschio, o il resto di ciò che rimane del passo prossino al calvario, non dopo aver superato il noto ‘ponte del diavolo’, potrà esser ammirato nonché promesso con soavi preghiere così da potersi distinguere da colui che canta vola e predica ma privo di Linguaggio; e chi invece - pur abbondandone - ne difetta per ogni Dio oltraggiato soavemente e beatamente pregato, accompagnato da infarcite parole colme di mirabili e satolle avventure condite con ricchi spiedini ancora vivi, mentre narra i prodigi del proprio proclamato intelletto: linguaggio ricavato nonché coniugato, da miracolosi artifizi conferiti dalla somma del nuovo algoritmo alato, il quale contiene l’intero spartito senza l’antico difetto di dover Pensare prima ancor di parlare.




Così da poter lavare e purificare ogni Intelletto ancor pensante e danzante volgere verso il puntato Cielo!

 

Si può divorare e pregare a tempo pieno e indeterminato senza l’antico difetto di dover pensare, ma che dico, la fatica di pensare a ciò che viene masticato e detto.

 

A codesto illustrissimo palato dedichiamo la Rima tradotta allor quando anche il misero Francesco ne scoprì il cantico, di colui che lo nutriva alto su di un ramo e di lui ne fece un Santo.

 

Al diavolo da basso raccomandiamo, assieme a tutto il male che genera e da cui generato, derivato dal suo e non più nostro Paese, di astenersi per quanto possibile dalla beata volgare bestemmia accompagnata dalla calunnia d’ogni giorno, conferita dal limitato intelletto con uso di parola, accompagnata anch’essa dall’oscuro fraseggio, in quanto c’è differenza e stile di grammatica nonché dell’intero spartito su cui porre differenza e nota…  

 

Su cui incidere il nostro antico ‘geroglifico’ più simile ad una preghiera antica...




A questo orango e all’intera sua ‘ammazzetata’ prole vorrei dedicare questo mio breve Frammento, affinché ne faccia tesoro!

 

E a Monopodio e all’intero suo Governo raccomandiamo più decoro…

 

 

DA BERGAMO A ROMA

 

 

Bergamo terra di preti: siamo in terra di preti: ignoranza, superstizione, degrado, miseria, indolenza e perpetua disutilità senza alcuna aspirazione; il tutto condito di felicità, allegria e appagamento. Eppure, è quel che ci vuole per questa gente, ci siamo detti con convinzione. Ne godano pure, insieme agli altri animali, e voglia il cielo che nessuno li molesti.

 

Quanto a noi, non ce l’abbiamo affatto con questi pulci.

 

Abbiamo attraversato le città più strane e buffe che si possano sognare, legate ai loro costumi, intrise dei sogni di età antiche, del tutto ignare che il mondo gira, e anche del tutto indifferenti a che giri o non giri.




La gente non ha niente da fare se non mangiare e dormire, dormire e mangiare. Si danno un po’ da fare solo quando un amico dà loro una mano a stare svegli. Non sono pagati per pensare, non sono pagati per preoccuparsi dei problemi del mondo. Eppure questa gente né rispettabile, né valente, né colta, né saggia, né brillante conserva per tutto l’arco della sua stupida vita una pace che va al di là di ogni comprensione.

 

….Ci si chiede come possano uomini, degni di questo nome, accettare di essere così degradati e così felici.

 

Ci sono molte cose che non capisco in quest’Italia, ma quel che meno capisco è come un Governo alla bancarotta possa avere così monumentali stazioni e così meravigliose strade. La strada, in effetti, è dura come il diamante, dritta come il fuso, liscia come un pavimento e bianca come la neve. Quando è buio e altro non si vede, sempre si vedono le bianche strade d’Italia come di Francia. Pulite, che ci si potrebbe mangiare sopra senza tovaglia. Ed infatti ci mangiano sempre & niente pedaggi.




Questa Civitavecchia è il più bel ricettacolo di lordura, putredine e ignoranza che abbiamo finora incontrato, se si eccettua quella suburra africana chiamata Tangeri, che in effetti le assomiglia.

 

La gente vive in strade larghe due metri, dove c’è una puzza particolare, non proprio gradevole. Sarebbe peggio se le strade fossero più larghe: così come sono, infatti, contengono il massimo di puzza che una persona può sopportare, e naturalmente, se fossero più larghe, ne conterrebbero di più, e allora la gente morirebbe.

 

Le strade sono selciate e ricoperte da un tappeto di gatti morti, stracci, resti di verdura marcia e scarpe vecchie, il tutto fradicio di acqua sporca, e la gente sta seduta su sgabelli e si diverte a guardare. In generale sono indolenti, hanno pochi passatempi, lavorano, non duramente, due o tre ore al giorno, poi staccano e acchiappano mosche.




Questo non richiede alcun talento, in quanto devono solo prenderle, e se ne mancano una prendono la successiva. Tanto, è lo stesso, non hanno preferenze: quella che prendono è quella che cercavano. […]

 

Sono sporchi di faccia, persona e abbigliamento.

 

Disprezzano chi porti una camicia pulita. Le donne passano metà della giornata a lavare i panni al lavatoio pubblico, ma probabilmente sono i panni di qualcun altro. O forse hanno un vestito che lavano e uno che indossano, e non ne mettono mai uno che sia stato lavato. Quando hanno finito di lavare, siedono lungo la strada e allattano i cuccioli, neonati più bestie che umani.

 

Ne nutrono uno alla volta, e intanto gli altri si grattano la schiena contro lo stipite della porta, e sono contenti.

 

Questa regione appartiene allo Stato Pontificio.




A quanto pare, non hanno scuole, e hanno un solo biliardo. L’istruzione è molto bassa. Degli uomini, qualcuno si fa prete, qualcuno militare, gli altri fanno i ciabattini.

 

A Roma se un ricco muore in peccato, è dannato, in quanto non può comperare la salvezza pagandosi delle messe. Là, essere ricco non serve gran che, per quanto riguarda l’altro mondo. Invece, serve molto in questo mondo: infatti un uomo, se è ricco, riceve grandi onori e può diventare legislatore o governatore o generale o senatore, anche se è ignorante come un ciuco, proprio come i nobili nella nostra cara Italia, i quali occupano tutti i posti importanti, anche quando sono dei nobili idioti sin dalla nascita.

 

[…] C’è gente che porta certi occhi di vetro, attraverso i quali immagino che si vede bene, perché altrimenti non li porterebbero. Qualcuno porta in bocca denti fatti dalla mano sacrilega dell’uomo. […]




A San Pietro naturalmente facciamo la salita fino alla cima del duomo e alla dorata cupola di rame che ne forma la sommità. C’è spazio per una dozzina di persone se si stringono, e sembra di essere in un forno. Prima di noi devono essere passati di lì alcuni di quelli che amano scrivere i loro nomi nei posti importanti – direi un milione o due.

 

Dalla cupola di San Pietro vediamo molte cose interessanti, ultima tra le quali, proprio ai nostri piedi, il palazzo che fu un tempo la sede dell’Inquisizione. Come sono cambiate le cose dal tempo antico a oggi! Diciassette o diciotto secoli fa, i Romani ignoranti usavano mettere i cristiani là nell’arena del Colosseo e per spettacolo farli assalire dalle belve. Questo aveva anche uno scopo didattico: insegnare al popolo ad avere orrore e paura della nuova dottrina che insegnavano i seguaci di Cristo. Le bestie in un batter d’occhio facevano a pezzi le vittime e le trasformavano in poveri corpi mutilati.




Ma quando i cristiani andarono al potere, e quando Santa Madre Chiesa dominò sui barbari, essa con mezzi diversi mostrò loro che erano in errore. Li misero in questa gradevole Inquisizione e spiegarono loro che il benedetto Redentore è gentile e pietoso verso tutti gli uomini, e li esortarono ad amarlo, e per persuaderli ad amarlo e onorarlo fecero tutto quel che potevano, ad esempio, torcendogli i pollici con dispositivi a vite, poi strappandogli la carne con delle tenaglie (arroventate, perché è più confortevole nei climi freddi), poi scorticandoli vivi un poco, e infine arrostendoli pubblicamente.

 

Riuscirono sempre a convincere quei barbari. La vera religione, amministrata correttamente, come sapeva Madre Chiesa, è certo un balsamo, e persuade meravigliosamente.

 

C’è una grande differenza tra dare la gente in pasto alle belve e stimolarne i migliori sentimenti in una Inquisizione. Uno è metodo da barbari degradati, l’altro da gente illuminata e civilizzata. Questa allegra Inquisizione esiste ancora ed a loro dedichiamo questo Passo… 

(M. Twain)





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