CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

martedì 12 marzo 2013

LI HO CREATI IO (22)












Precedenti capitoli:

rivoluzionari (21) &

la genesi (8)

Prosegue in:

quando la lingua contribuisce alla vittoria (23)








....Devo trovarla.
Devo....
Ne abbiamo già perso uno...
Devo trovarla questa volta...
La trovò....
Ingobbito sotto la pioggia lenta e gelida, in sella a un cavallo
sfinito e inzaccherato fino al petto e più su, vide - un solo e-
dificio di legno con un camino di argilla che sotto la pioggia
sembrava sul punto di appiattirsi a un cumolo di macerie sen-
za nome e valore in quella distesa senza strade né sentieri di
terreni incolti e non recintati e di giungla selvaggia - non un




fienile, non una stalla, non l'ombra di un pollaio: solo una ca-
panna costruita a mano e neanche da mano esperta, una scar-
na catasta di legna da ardere malamente tagliata sufficiente
per circa un giorno e nemmeno un cane macilento che sbucan-
do da dietro la casa abbaiasse al suo arrivo - una fattoria so-
lo in embrione, forse una buona fattoria, forse addirittura una
piantagione un giorno o l'altro, ma non adesso, e nemmeno
di lì a parecchi anni e anche allora a prezzo di fatica, di lavo-
ro duro e tenace e indefesso e di sacrifici; spalancò con una
spinta la sgangherata porta della cucina malferma nel telaio
sghembo e penetrò in un buio glaciale dove non ardeva nem-




meno la fiamma del focolare e un momento dopo vide, ac-
quattata nell'angolo della parete dietro un tavolo primitivo,
la faccia color caffè che conosceva da una vita ma non rico-
nobbe ora, il corpo che era nato a nemmeno cento metri dal-
la stanza dove era nato lui, in cui scorreva un po' del suo stes-
so sangue ma che era ora l'erede esclusivo di generazioni e
generazioni per le quali un bianco non atteso a cavallo signi-
ficava il sorvegliante assoldato dal bianco con addosso a vol-
te la pistola e sempre un lungo scudiscio; proseguì nell'altra
stanza, l'unica altra stanza della capanna, e vi trovò seduto




su una sedia a dondolo davanti al focolare l'uomo - stava
leggendo seduto sull'unica sedia della casa, davanti a un mi-
sero fuoco che non sarebbe durato ventiquattr'ore, vista la
legna a disposizione, con lo stesso abito da predicatore di
quando era entrato nello spaccio cinque mesi prima e un
paio di occhiali dalla montatura dorata che, quando sollevò
lo sguardo e poi si alzò in piedi, il ragazzo vide privi di len-
ti, e leggeva un libro in mezzo a quella desolazione, a quel
deserto di fango senza recinti e nemmeno sentieri e senza
un capanno al chiuso per riparare il bestiame; e su tutto in-
combeva pervasivo, impregnando gli abiti stessi dell'uomo,




addirittura trasudando dalla sua pelle, il tanfo fetido dell'il-
lusione infondata e demente, la sconfinata rapacità e follia
dei piccoli trafficanti al seguito degli eserciti...vittoriosi.....




....E lui guardò la data del giornale e pensò...
E' il suo compleanno.
Oggi compie ventun anni...
e Lucas disse:
 - 'Dov'è il resto dei soldi che ha lasciato il vecchio Caro-
thers?
Li voglio. Tutti quanti'
fu tutto: e McCaslin
- 'Molti più uomini che un Buck e un Buddy per ritrovare
il bandolo di quella verità così aggrovigliata per chi la dice-
va e così confusa per chi l'ascoltava, ma comunque ci fu
il 1865'
e lui




Ma non bastavano. Non bastarono neanche papà e zio
Buddy per ritrovare il bandolo neanche in tre generazio-
ni neanche tre generazioni generate dal Nonno neanche
se non ci fosse stato il suo sguardo nessun altro che il
Nonno e così Lui non avrebbe neanche avuto bisogno
di eleggere e scegliere.
Ma Lui ha tentato e so cosa dirai. Che poiché li aveva
creati Lui di speranza non avrebbe dovuto saperne più
che d'orgoglio o di dolore ma Lui non sapeva, Lui sem-
plicemente aspettava perché li aveva fatti Lui, non so-
lo perché gli aveva dato vita e moto ma perché era già
scontento di loro da tanto tempo; scontento di loro da




tanto tempo perché aveva visto che presi uno per uno
erano capaci di qualsiasi cosa, di ogni nobiltà come di
ogni bassezza, di cui restava serbata memoria in un
groviglio di fraintendimenti fuori dal paradiso, dove e-
ra stato creato pure l'inferno e così Lui doveva ammet-
terli o altrimenti ammettere un Suo pari da qualche par-
te e così non essere più Dio e perciò dovette accettare
la responsabilità di quanto Lui Stesso aveva fatto onde
vivere con Se Stesso nel Suo solitario e eccelso para-
diso....




.....Finché un giorno Egli disse la stessa cosa che tu
dicesti al marito di Fonsiba quel pomeriggio qui in que-
sta stanza:
- Basta, basta così,
non con esasperazione o per rabbia e neanche davve-
ro disgustato fino alla nausea, com'eri tu quel giorno;
semplicemente Basta così e si guardò intorno per l'ul-
tima volta, una volta in più poiché li aveva creati Lui,
guardò questo paese, questo Sud al quale aveva dato
tanto, tanti boschi per gli uccelli e fiumi per i pesci e
terra ricca, fertile per la semenza e primavere lussureg-
gianti per farla germogliare e lunghe estati per maturar-
la e autunni sereni per il raccolto e inverni brevi e miti
uomini e animali e non vide un filo di speranza da nes-
suna parte e guardò oltre, dove avrebbe dovuto esser-




ci speranza, a Est e a Nord e a Ovest dove si stende-
va un intero continente di speranza consacrato come
rifugio e santuario dei diritti e della libertà da quello che
tu hai chiamato il tramonto indegno del vecchio mondo
e vide i ricchi discendenti degli schiavisti, femmine di
ambo i sessi, per i quali il nero per cui si sgolavano era
l'ennesimo esemplare, l'ennesimo campione come il ma-
cao del Brasile, trasportato qui in gabbia da qualche
viaggiatore, passare risoluzioni sull'orrore e sull'oltrag-
gio dentro aule calde e asfittiche; e il tonante cannoneg-
giare di politici a caccia di voti e le ciarlatanerie di pre-
dicatori itineranti pagati coi fondi Chautauqua delle
scuole popolari, per i quali oltraggio e ingiustizia erano




astrazioni tanto quanto Tariffa, Argento o Immortalità
e che le stesse catene della schiavitù e i miseri cenci
delle sue regali insegne impiegavano alla stregua di bir-
ra e bandiere e slogan di fuoco e fiamme e giochi di
prestigio e insegne musicali; e le ruote turbinanti che
fabbricavano per profitto ricambi nuovi fiammanti per
rimpiazzare le catene e gli abiti cenciosi che via via si
logoravano e filavano il cotone e facevano le sgranatrici
che lo sgranavano e gli automezzi e le navi che lo traspor-
tavano, e gli uomini che facevano funzionare le ruote per
quel profitto e stabilivano e riscuotevano le tasse con
cui veniva tassato e le aliquote per trasportarlo e le com-
missioni per venderlo; e Lui avrebbe potuto ripudiarli
dal momento che erano la sua propria creazione ora e




sempre di più per tutte le generazioni fin quando non
solo quel vecchio mondo da cui li aveva tratti in salvo
ma anche questo nuovo che era quello che aveva rive-
lato e a cui li aveva condotti come a un santuario e a
un rifugio si fosse trasformato nella stessa roccia sen-
za valore e senza maree che andava raffreddandosi nel
cremisi dell'ultimo tramonto, se non che da tutto quel
vuoto rumore e furia senza scopo un unico silenzio, in
mezzo a quel vociare e mulinare di tutti uno solo, abba-
stanza semplice da credere che orrore e oltraggio fos-
sero in definitiva semplicemente orrore e oltraggio e
abbastanza rozzo da agire di conseguenza, analfabeta
e senza parole per esprimere o forse solo così indaffara-




to da non avere tempo per farlo, l'unico tra tutti che
non Lo disturbava con moine e implorazioni e suppli-
che e minacce e che non si era neanche preso il distur-
bo di informarLo in anticipo di quanto intendeva fare,
così che uno meno grande di Lui neanche avrebbe no-
tato il gesto che fece di alzare delle corna di cervo so-
pra il lungo moschetto avito, al che Lui disse...
- Anch'io mi chiamo Brown
e l'altro
- Anch'io
e Lui
- Ma non può essere né tuo né mio perché io sono
contro
e l'altro
- Anch'io
e Lui trionfante
- Allora dove vai con quel fucile?
e l'altro glielo disse con una frase, una sola parola e
Lui stupito, Lui che non conosceva né speranza né
orgoglio né dolore..
- Ma e le vostre Associazioni, i vostri Comitati, i vo-
stri Funzionari, dove sono i vostri Verbali, le vostre
Mozioni, le vostre Procedure Parlamentari?
e l'altro
- Non è che sono contro queste cose. Vanno bene a
me pare per chi ha tempo. Io sono contro i deboli per-
ché sono negri costretti in schiavitù dai forti solo per-
ché bianchi....
(W. Faulkner, La grande foresta)
















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