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Misticismo (9/1)
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La 'Fabbrica' del futuro (brevi dialoghi) (11)
…Perseguendo incessantemente il superpotenziamento della potenza,
attraverso il comando, l’uomo moderno e
civilizzato nonché globalizzato, persegue ‘l’incondizionato dominio della
pura potenza sull’orbe terrestre’ conferendogli quel senso univoco che la rende
uni-forme.
La volontà di potenza, divenuta valore supremo, non ha più bisogno di
altri fini al di fuori del potenziamento di se stessa; l’unico ‘scopo’, per
così dire, che persegue è la mancanza di fini dell’incondizionato dominio
dell’uomo sulla Terra. Per realizzare questo compito c’è bisogno di una umanità
che sia radicalmente adeguata alla essenza fondamentale, unica nel suo genere,
della tecnica moderna e della sua verità metafisica, cioè che si lasci
interamente dominare dall’essenza della tecnica per guidare e utilizzare così,
proprio essa stessa, i singoli processi e le singole possibilità della tecnica.
Il super-uomo, in quanto incarnazione di questo nuovo tipo umano, sa
corrispondere a questa ‘economia macchinale’ mediante la propria arte del
comando, che è calcolo, programmazione e pianificazione di tutto il reale, cui
impone incondizionatamente le proprie misure. L’uomo animale ‘non ancora
fissato’ trova ora nella volontà di potenza la sua stabile definizione,
attraverso la nichilistica supremazia imposta dal superuomo sulla totalità
degli enti, perseguita nel semplice rigore della semplificazione di tutte le
cose e di tutti gli uomini in quell’unica cosa dell’incondizionato conferimento
del potere dell’essenza della potenza per il dominio della Terra. Questo
dominio, nella forma di un ‘padroneggiamento
planetario’ che consegue ‘l’incondionata stabilizzazione di ciò che diviene
nel suo insieme’, assume...
...sostanzialmente due forme: quella della ‘meccanizzazione’, attraverso la quale
gli enti possono essere padroneggiati e impiegati mediante una violenta
semplificazione nell’allevamento dell’uomo, il quale va inteso come disciplina il quale affina la disposizione
all’automatismo… Così l’uomo viene ‘allevato’ nella previsione della
finalità conseguente all’asservimento della meccanizzazione nel nuovo superuomo
che sarà e la Terra si potrà rivelare solo più come oggetto della manomissione
umana, alla mercé del volere umano come rappresentazione assoluta, di
conseguenza la Natura appare ovunque come l’oggetto della tecnica.
L’avvento dei nuovi Signori della
Terra scatenerà anche una guerra senza quartiere per il dominio e il
saccheggio della Terra, combattuta con le sobrie ed invisibili armi della
tecnica. Si tratterà della lotta per lo sfruttamento illimitato della Terra
come materia prima e per l’impiego senza riserve del ‘materiale umano’ al
servizio del potenziamento assoluto della volontà di potenza nella sua essenza…
…Sotto la pioggia di bombe che distrugge secoli di storia d’Europa,
anche il politico moderno viene dunque ridotto in macerie con la sua
aspirazione a svolgere un’azione di direzione e di governo totale. Nessun
Fuhrer può più illudersi di guidare le sorti del mondo, senza obbedire egli
stesso per primo agli imperativi del comando che guidano l’assalto tecnico. Per
questo la sconfitta storica del nazismo nonché medesima del comunismo non
annunciano e premettono e/o risolvono la fine dell’èra del totalitarismo,
ma solo l’ingresso in una nuova fase, dal volto meno truce e sinistro. Si
comprenderà altresì come non poter immaginare come ‘salvatori’ gli Alleati
assieme ai Sovietici, entrambi di altre forme altrettanto inquietanti di
potenze nichilistiche, orientate al medesimo dominio planetario.
Russia e America rappresentano entrambe la stessa cosa: la medesima
desolante frenesia della tecnica scatenata e dell’organizzazione senza radici
dell’uomo massificato e mercificato. La dimensione dominante in queste realtà
‘virtuali’ è quella di un desolante livellamento, causato dalla riduzione di
ogni cosa all’estensione e al numero; tutto risulta uguale e indifferente, al
punto che questo puro quantitativo si è trasformato in una sorta di qualità. Già nel 1939 tutta l’umanità appare ormai
minacciata da quell’uniformizzazione quale supremo e vero pericolo.
Essa è un fenomeno di carattere planetario che nella sua forma
essenziale presenta senz’altro gli stessi tratti in America e in Russia, in
Giappone e in Italia, in Inghilterra e in Germania, e che curiosamente è
indipendente dalla volontà dei singoli, dalla specie dei popoli, degli stati,
delle civiltà. Al di là, quindi, delle differenti ideologie proclamate e dalle
differenti forme storiche assunte, il presupposto ‘metafisico’ della tecnica
già risuonava nella formula annunciata da Lenin, secondo la quale il
bolscevismo è ‘potenza dei sovietici + elettrificazione’.
…Il pensiero-calcolante cattura ormai tutti i popoli della Terra,
finendo con l’assumere il senso di un destino mondiale, infatti sul piano della
Storia dell’essere il materialismo proclamato dal marxismo va ricondotto
all’essenza della tecnica in virtù della quale ‘tutto appare come il materiale
da lavoro’ e su questo piano, dunque, esso mostra di avere il medesimo fondamento
dell’americanismo. Così come il nazionalismo e internazionalismo, poggiando
sulla stessa metafisica della soggettività, finiscono per essere
indistinguibili, allo stesso titolo di collettivismo e l’individualismo.
Nitzsche aveva infatti preconizzato: ‘Si avvicina il tempo in cui sarà
ingaggiata una lotta per il dominio della Terra – sarà ingaggiata nel nome di
dottrine filosofiche fondamentali, ma lo scontro epocale tra nazismo, comunismo
e americanismo, che ha insanguinato la storia del Novecento, conclusosi infine
con il trionfo della superpotenza americana, si rivela in ultima istanza, al di
là del piano storico dello scontro tra ideologie contrapposte, lo scontro tra
gradi e forme diverse di una medesima volontà di potenza che, attraverso la tecnica, intende imporre
il proprio dominio sull’intero pianeta.
E non c’è dubbio che, da questo punto di vista, l’America abbia saputo
con maggiore efficacia imporre il proprio modello totalitario, proprio perché
meglio delle altre potenze in gioco, è stata in grado di travestirlo nel suo
esatto contrario, sostituendo l’edonismo consumistico al terrore, la pubblicità
alla propaganda, il regno della (apparente) libertà e della libera
realizzazione degli interessi di ciascuno all’assoggettamento disciplinare delle
masse asservite al consumismo materialistico. Per questo oggi, avendo saputo
coniugare la necessità della tecnica con il liberismo economico, ha assurto il
ruolo, con fede missionaria, di incontrastata promotrice di una Tecnica che
promette libertà (di impiegare e consumare risorse) e felicità (nel ‘libero’
impiego e consumo), divenendo, anche, politicamente la prima potenza mondiale.
L’Unica Strategia vincente (per
Junger) quando ‘la persecuzione è ovunque, fitta e ubica come elemento
costante’ appare quella di prendere la via del bosco (aggiunge il curatore del blog circa l’anima
tedesca: al patto di non divenir mai futuro ‘forestaro’). Nel mondo del
tecno-totalitarismo ‘la via del bosco crea all’interno di quest’ordine il
movimento che lo differenzia dai modelli
zoologici. Colui che osa questo passo per attestare la propria (ed altrui)
libertà e per contrastare tutto ciò che la minaccia, è un ‘bandito’ (nel
duplice senso della parola), qualcuno che volontariamente si mette al bando
della società oppressiva e sceglie il bosco come propria rischiosa dimora,
affermando così il proprio diritto inalienabile al dissenso e alla negazione di
un ordine che annienta l’Anima quanto lo Spirito (nella proprie meccanicistiche
ed invisibili finalità e totalitarismi oppressivi).
Colui che ‘passa al bosco’,
non si lascia imporre la legge da nessuna forma di potere superiore né con i
mezzi della propaganda né con la forza; il suo essere fuori-legge, tuttavia,
non ne fa un criminale, bensì qualcuno che rivendica la propria indipendenza ed
auto-nomia: obbedendo soltanto a se stesso, egli acconsente ad accettare solo
quella legge che scaturisce dalla propria interiorità; per questo la sua è una
battaglia in primo luogo interiore per affermare il suo inalienabile diritto a difendere
l’umano nell’uomo, rispetto al prevalere di forze disumanizzanti. E solo così
‘i vincoli della tecnica si possono infrangere, e a farlo può essere il
singolo’. E per compiere cotal opera può attingere a risorse arcaiche e
profonde, a depositi di saggezza millenaria che trascendono lo stesso orizzonte
della Storia, a quelle tre grandi forze che sono la Teologia, la Filosofia e
l’Arte….
(C. Resta, Nichilismo Tecnica Mondializzazione)
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