Precedenti capitoli:
Cosa è la ragione? (2)
Prosegue in:
Cosa è la ragione? (4)
...Domandarci di Lei ed i suoi fini… Scritti anche in opposti principi e
credi…
Ragion per cui, ora più che mai, quando presi da altri e in apparenza
più urgenti bisogni e motivi, unire la capacità di ingegno dell’umanista quanto
del religioso per lo sforzo congiunto nel quale la democrazia si riconosce per
preservare l’intero pianeta abitato da una Apocalisse di cui fingiamo o
facciamo finta di ignorarne il ‘quadro’, non più profezia o Eretica visione ma
malessere reale…
Il motivo della ‘ragione’ in questo secolo può e deve essere in-scritto
nel principio dell’Ecologia, religione e scienza di ogni sana e duratura
democrazia la quale nell’Economia vuol coniare moneta in tutti gli intenti di
progresso equamente condiviso. Non ricchezza, giacché la ricchezza del singolo
(‘stato impero dominio’) disconosce i motivi della democrazia e dell’idealismo
scritti negli intenti di comuni valori distribuiti. Le ragioni al porto della
‘materia’ sono sicuramente i più validi e organizzati nemici di ogni benessere
inteso come valori conservati raggiunti o (ri)cercati nel Principio morale cui
appartiene lo Spirito nella forma espressione del Primo Dio (Natura che svela
l’inganno della vita torturata inquisita umiliata e distrutta), affinché il Sé
originario non sia irrimediabilmente afflitto perduto condannato e malato a
salvaguardia dei valori della vita.
Vita la quale studiamo disquisiamo in ragione della democrazia religione
ed altri principi ad essa confacenti…
Quindi l’intento mi pare più che logico per ribadire la ‘ragione’ al
porto dell’imminente e futura Apocalisse che, oltre i mali di un certo tipo di
‘fondamentalismo’ da secoli disquisiti e di cui forse abbiamo seminato gli
insani e deleteri principi o propositi di vendetta, dobbiamo condividere come
ugual fine dallo scienziato ateo o credente che sia, sino al religioso il quale
della Natura fa il suo Dio…
La ‘Ragione’ equamente distribuita al mercato della ‘materia’ può e
deve chiamarsi Ecologia, ora più che mai visto il disastro superiore al male,
al pari dal terrorista che dispensa deleterio terrore ed ingombra con il nero
motivo in compagnia del nero petrolio il mare della vita, come la peggiore
malattia al secolo della nuova venuta… approdata al porto della saggezza
filosofica scienza e gnosi antica… Per il vero anche lui fa ‘materia’ ed
‘economia’ non da tutti condivisa in quanto servo di uno strano principio
scritto nei motivi del suo ed altrui
martirio, ha confuso umiliato tradito e
confiscato ogni probabile verità, restituendo nel paradosso del sacrificio da
lui consumato e distribuito, il terrore del suo Dio venerato, restituendo
decoro ad ogni logica contraria al materiale principio virtualmente avversato!
Non vi è distanza fra il petrolio e l’indomita dottrina professata
principio di vita, ambedue motivi di un ‘unico’ serbatoio che uccide pensando
nutrire la Via così evoluta! Che il Profeta perdoni la Rima del resto il mio
nome è Giuliano nella filosofica ‘Ragione’ inquisita…
(curatore del blog)
Taluni dicono che il mondo finirà nel fuoco, altri nel ghiaccio, io che
vedo ogni giorno l’Apocalisse all’intento dello Spirito partorire il suo male,
posso ben dire alla Poesia di questa Memoria, il fuoco unito al ghiaccio
dell’eterno martirio con il quale il male scrive narra e abdica alla materia il
suo avverso principio contrario ad ogni Dio, ad ogni elemento, ad ogni retto
numero… ad ogni scienza (divina e non) dalla ‘logica’ evoluta in quanto prega adora
e preserva la vita….
(Frost + l’eretico curatore del blog = ragione)
(I primi versi del sonetto di uno dei più famosi poeti americani del
dopo guerra sembrano fatti su misura per prendersi gioco delle opposte schiere
di coloro che, soprattutto allo scadere di ogni secolo (figuriamoci di ogni
millennio!), si accapigliano sui modi in cui si mostrerà l’Apocalisse prossima
ventura.
Negli ultimi decenni sembra stiano avendo la meglio i ‘partigiani delle
fiamme’, sostenuti dalle più recenti statistiche dei meteorologi e dagli
allarmi dei glaciologi e non solo… Complice il tanto discusso ‘effetto serra’:
la Terra, in sostanza, sarebbe sul punto di trasformarsi in una gigantesca
graticola su cui il genere umano, novello San Lorenzo, rischia di rosolare a
fuoco lento.)
Raccolti distrutti dalla siccità,
isole inghiottite dal mare, malattie tropicali dilaganti, esodi di
massa, neri terroristi, buchi di momentanea materia rischio defolt, invasioni
di ultra-corpi non meglio identificati verso regioni abitate a grande
concentrazione di ricchezza, globalizzazione di massa forzata verso assenza di
principi, ammassi di formicai, androidi deperiti verso opposti programmatori di
teologica creazione, dal programmatore originario a colui che meglio può…
ripararlo fra un ballo e l’altro del suo eterno spettacolo, graticole di
anti-materia al sudario della Storia senza senso e verità, improvvisi ed
allucinatori caldi all’economia rinata, fredde glaciazioni all’inverno della
ragione, diagrammi e sbalzi di memoria, ricchezza e dominio senza principio e
logica fra una pioggia improvvisa ed un grandine non gradita che a misurarla si
perde il conto del raccolto, oscillazioni e fluttuazioni quantistiche
combattute fra una particella e un’onda per illuminare o offuscare ogni retto pensiero
dalla borsa gestito, sbalzi e curve cui il cuore sembra trovare l’antica
immagine combattuta fra Aristotele e Cartesio che lo Spirito ne rimane
ammutolito, affranto, nello sguardo sconcertato perso e vuoto nella visione
della nuova Apocalisse che avanza….
(il curatore del blog)
(E’ lo scenario apocalittico delineato in un rapporto reso pubblico
(alla data della presente ma sempre attuale per quanto riveduta…) da 300
studiosi del clima incaricati dalle Nazioni Unite. Uno scenario non da tutti
condiviso. Ma tentiamo di scoprire, al di là della cortina di fumo delle
profezie e delle polemiche, ‘l’arrosto’ dei fatti scientificamente appurati.
Già intorno al 1860 il sospetto che piccoli cambiamenti nella
composizione dell’atmosfera, provocati dall’attività umane, potessero causare
variazioni climatiche, cominciò a farsi strada nella comunità scientifica. Alla
fine del XIX secolo, il chimico svedese Svante A. Arrhenius calcolò che un
raddoppio dell’anidride carbonica (CO2)
avrebbe prodotto un riscaldamento globale del pianeta di 7-11 gradi Fahrenheit
(4-6 gradi centigradi), rasentando sorprendentemente le moderne previsioni dei
computer. Ma bisogna attendere il 1957, anno geofisico internazionale, perché
l’ipotesi dell’aumento di CO2 venga
confermata dai dati raccolti dall’oceanografo Roger Revelle, installò adeguati
strumenti per la misurazione di CO2,
nell’osservatorio climatico di Mauna Loa nelle Hawaii.
All’altro lato del continente nordamericano, intanto il celebre
matematico John Von Neumann, iniziava a mettere a punto un altro strumento
chiave per risolvere il giallo dell’effetto serra: il prototipo di un modello
matematico dell’atmosfera. Dal laboratorio uscirono anche, nel 1975, i primi
calcoli affidabili sull’andamento dell’effetto serra, verificati da studiosi di
numerosi paesi: 5 gradi Fahrenheit (3 Celsius) di riscaldamento medio del
pianeta per un raddoppio di CO2 nei
prossimi decenni.
Nel 1979 l’Organizzazione meteorologica mondiale di Ginevra, varando la
prima conferenza mondiale sul clima, fece uscire il dibattito dalla cerchia
degli accademici; negli anni Ottanta, l’aggravarsi della siccità e la scoperta
del buco nell’ozono hanno imposto la questione ad un’opinione pubblica sempre
più preoccupata e ai pur riluttanti strateghi dell’economia e della politica.
Abbiamo chiesto parere ad uno dei massimi esperti italiani sull’argomento…
Cominciamo dalle poche certezze
su questo fenomeno.
Prima di tutto sappiamo che esiste. Anzi che esiste da sempre. Infatti,
si dimentica spesso di far notare che si tratta di un fenomeno naturale: senza
la presenza dei cosiddetti gas di serra nell’atmosfera, la Terra avrebbe una
temperatura di dieci gradi sotto lo zero. Il problema non è dunque l’effetto
serra in sé, ma l’aggravarsi anomalo di questo processo a causa delle attività
umane.
Il colpevole è dunque accertato:
l’Uomo tecnologico ‘robotizzato’ con i suoi eccessi. I suoi complici sono i
sovrabbondanti gas di serra: anidride carbonica, metano, ossido di azoto, ozono
troposferico, clorofluorocarburi… in quanto nei paesi industrializzati, un
terzo delle emissioni di anidride carbonica proviene dalle auto e dai gas
provenienti dalle fabbriche e centrali termoelettriche....
Nessun commento:
Posta un commento