CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

mercoledì 22 luglio 2015

COSA E' LA RAGIONE? (3)








































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Cosa è la ragione? (2)

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Cosa è la ragione? (4)













...Domandarci di Lei ed i suoi fini… Scritti anche in opposti principi e credi…
Ragion per cui, ora più che mai, quando presi da altri e in apparenza più urgenti bisogni e motivi, unire la capacità di ingegno dell’umanista quanto del religioso per lo sforzo congiunto nel quale la democrazia si riconosce per preservare l’intero pianeta abitato da una Apocalisse di cui fingiamo o facciamo finta di ignorarne il ‘quadro’, non più profezia o Eretica visione ma malessere reale…
Il motivo della ‘ragione’ in questo secolo può e deve essere in-scritto nel principio dell’Ecologia, religione e scienza di ogni sana e duratura democrazia la quale nell’Economia vuol coniare moneta in tutti gli intenti di progresso equamente condiviso. Non ricchezza, giacché la ricchezza del singolo (‘stato impero dominio’) disconosce i motivi della democrazia e dell’idealismo scritti negli intenti di comuni valori distribuiti. Le ragioni al porto della ‘materia’ sono sicuramente i più validi e organizzati nemici di ogni benessere inteso come valori conservati raggiunti o (ri)cercati nel Principio morale cui appartiene lo Spirito nella forma espressione del Primo Dio (Natura che svela l’inganno della vita torturata inquisita umiliata e distrutta), affinché il Sé originario non sia irrimediabilmente afflitto perduto condannato e malato a salvaguardia dei valori della vita.
Vita la quale studiamo disquisiamo in ragione della democrazia religione ed altri principi ad essa confacenti…
Quindi l’intento mi pare più che logico per ribadire la ‘ragione’ al porto dell’imminente e futura Apocalisse che, oltre i mali di un certo tipo di ‘fondamentalismo’ da secoli disquisiti e di cui forse abbiamo seminato gli insani e deleteri principi o propositi di vendetta, dobbiamo condividere come ugual fine dallo scienziato ateo o credente che sia, sino al religioso il quale della Natura fa il suo Dio…
La ‘Ragione’ equamente distribuita al mercato della ‘materia’ può e deve chiamarsi Ecologia, ora più che mai visto il disastro superiore al male, al pari dal terrorista che dispensa deleterio terrore ed ingombra con il nero motivo in compagnia del nero petrolio il mare della vita, come la peggiore malattia al secolo della nuova venuta… approdata al porto della saggezza filosofica scienza e gnosi antica… Per il vero anche lui fa ‘materia’ ed ‘economia’ non da tutti condivisa in quanto servo di uno strano principio scritto nei  motivi del suo ed altrui martirio, ha confuso umiliato  tradito e confiscato ogni probabile verità, restituendo nel paradosso del sacrificio da lui consumato e distribuito, il terrore del suo Dio venerato, restituendo decoro ad ogni logica contraria al materiale principio virtualmente avversato!
Non vi è distanza fra il petrolio e l’indomita dottrina professata principio di vita, ambedue motivi di un ‘unico’ serbatoio che uccide pensando nutrire la Via così evoluta! Che il Profeta perdoni la Rima del resto il mio nome è Giuliano nella filosofica ‘Ragione’ inquisita…
(curatore del blog)

Taluni dicono che il mondo finirà nel fuoco, altri nel ghiaccio, io che vedo ogni giorno l’Apocalisse all’intento dello Spirito partorire il suo male, posso ben dire alla Poesia di questa Memoria, il fuoco unito al ghiaccio dell’eterno martirio con il quale il male scrive narra e abdica alla materia il suo avverso principio contrario ad ogni Dio, ad ogni elemento, ad ogni retto numero… ad ogni scienza (divina e non) dalla ‘logica’ evoluta in quanto prega adora e preserva la vita….
(Frost + l’eretico curatore del blog = ragione)

(I primi versi del sonetto di uno dei più famosi poeti americani del dopo guerra sembrano fatti su misura per prendersi gioco delle opposte schiere di coloro che, soprattutto allo scadere di ogni secolo (figuriamoci di ogni millennio!), si accapigliano sui modi in cui si mostrerà l’Apocalisse prossima ventura.
Negli ultimi decenni sembra stiano avendo la meglio i ‘partigiani delle fiamme’, sostenuti dalle più recenti statistiche dei meteorologi e dagli allarmi dei glaciologi e non solo… Complice il tanto discusso ‘effetto serra’: la Terra, in sostanza, sarebbe sul punto di trasformarsi in una gigantesca graticola su cui il genere umano, novello San Lorenzo, rischia di rosolare a fuoco lento.)


Raccolti distrutti dalla siccità,  isole inghiottite dal mare, malattie tropicali dilaganti, esodi di massa, neri terroristi, buchi di momentanea materia rischio defolt, invasioni di ultra-corpi non meglio identificati verso regioni abitate a grande concentrazione di ricchezza, globalizzazione di massa forzata verso assenza di principi, ammassi di formicai, androidi deperiti verso opposti programmatori di teologica creazione, dal programmatore originario a colui che meglio può… ripararlo fra un ballo e l’altro del suo eterno spettacolo, graticole di anti-materia al sudario della Storia senza senso e verità, improvvisi ed allucinatori caldi all’economia rinata, fredde glaciazioni all’inverno della ragione, diagrammi e sbalzi di memoria, ricchezza e dominio senza principio e logica fra una pioggia improvvisa ed un grandine non gradita che a misurarla si perde il conto del raccolto, oscillazioni e fluttuazioni quantistiche combattute fra una particella e un’onda per illuminare o offuscare ogni retto pensiero dalla borsa gestito, sbalzi e curve cui il cuore sembra trovare l’antica immagine combattuta fra Aristotele e Cartesio che lo Spirito ne rimane ammutolito, affranto, nello sguardo sconcertato perso e vuoto nella visione della nuova Apocalisse che avanza….
(il curatore del blog)


(E’ lo scenario apocalittico delineato in un rapporto reso pubblico (alla data della presente ma sempre attuale per quanto riveduta…) da 300 studiosi del clima incaricati dalle Nazioni Unite. Uno scenario non da tutti condiviso. Ma tentiamo di scoprire, al di là della cortina di fumo delle profezie e delle polemiche, ‘l’arrosto’ dei fatti scientificamente appurati.
Già intorno al 1860 il sospetto che piccoli cambiamenti nella composizione dell’atmosfera, provocati dall’attività umane, potessero causare variazioni climatiche, cominciò a farsi strada nella comunità scientifica. Alla fine del XIX secolo, il chimico svedese Svante A. Arrhenius calcolò che un raddoppio dell’anidride carbonica (CO2) avrebbe prodotto un riscaldamento globale del pianeta di 7-11 gradi Fahrenheit (4-6 gradi centigradi), rasentando sorprendentemente le moderne previsioni dei computer. Ma bisogna attendere il 1957, anno geofisico internazionale, perché l’ipotesi dell’aumento di CO2 venga confermata dai dati raccolti dall’oceanografo Roger Revelle, installò adeguati strumenti per la misurazione di CO2, nell’osservatorio climatico di Mauna Loa nelle Hawaii.
All’altro lato del continente nordamericano, intanto il celebre matematico John Von Neumann, iniziava a mettere a punto un altro strumento chiave per risolvere il giallo dell’effetto serra: il prototipo di un modello matematico dell’atmosfera. Dal laboratorio uscirono anche, nel 1975, i primi calcoli affidabili sull’andamento dell’effetto serra, verificati da studiosi di numerosi paesi: 5 gradi Fahrenheit (3 Celsius) di riscaldamento medio del pianeta per un raddoppio di CO2 nei prossimi decenni.
Nel 1979 l’Organizzazione meteorologica mondiale di Ginevra, varando la prima conferenza mondiale sul clima, fece uscire il dibattito dalla cerchia degli accademici; negli anni Ottanta, l’aggravarsi della siccità e la scoperta del buco nell’ozono hanno imposto la questione ad un’opinione pubblica sempre più preoccupata e ai pur riluttanti strateghi dell’economia e della politica. Abbiamo chiesto parere ad uno dei massimi esperti italiani sull’argomento…

Cominciamo dalle poche certezze su questo fenomeno.
Prima di tutto sappiamo che esiste. Anzi che esiste da sempre. Infatti, si dimentica spesso di far notare che si tratta di un fenomeno naturale: senza la presenza dei cosiddetti gas di serra nell’atmosfera, la Terra avrebbe una temperatura di dieci gradi sotto lo zero. Il problema non è dunque l’effetto serra in sé, ma l’aggravarsi anomalo di questo processo a causa delle attività umane.

Il colpevole è dunque accertato: l’Uomo tecnologico ‘robotizzato’ con i suoi eccessi. I suoi complici sono i sovrabbondanti gas di serra: anidride carbonica, metano, ossido di azoto, ozono troposferico, clorofluorocarburi… in quanto nei paesi industrializzati, un terzo delle emissioni di anidride carbonica proviene dalle auto e dai gas provenienti dalle fabbriche e centrali termoelettriche....




















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