Prosegue nel:
Sesto Giorno
Rimetto agli atti il verbale dell’assemblea
riunita per la creazione dell’homo-novo modello pre-marcato alla Genesi del
dovuto mercato convenuto. Circa il ‘chi’ il ‘come’ e il ‘quando’ preferiamo
tacere in onore dell’intelletto del medesimo homo (ri)creato e offeso; giacché
qui disposto ed esposto il Verbale dell’assemblea cui ogni difettevole
compromesso taciuto… Così ci sia concesso superiore Verbo [o Giusto Intelletto] rispetto a chi pensa
creare paradossale compromesso - in
difetto per l’appunto - del dovuto Ingegno necessario e sufficiente con cui si
è soliti Creare uno Stato - in ciò che è Stato e divenuto Golem taciuto - dalla
zolla cresciuto in difetto però del dovuto seme con cui si è soliti concimare
la Terra alla serra della nuova Genesi convocata ed anco rimata. Non sia
d’offesa alcuna per il Golem e l’alchimista che l’ha così mal concepito
pensando di creare l’oro della futura ricchezza malmente partorita ed equamente
(ri)distribuita dalla melma risorta concepire la vita. Dall’alto del nostro
cielo ammiriamo siffatto futuro mostro pensare cogitare e inciampare ancor
prima di imparare a camminare o solo respirare, giacché chi l’ha concepito un
inutile politico accompagnato dal ridicolo in ciò che Stato e Golem
divenuto…
Dramatis
Personae
Arimane
Ormuz
Segretario
Consigliere
anatomista
Economo
Ministro
delle Acque
Consigliere
psicologo
Consigliere
termodinamico
Messaggero
Consigliere
chimico
Consigliere
meccanico
Scena,
per quanto è possibile, aperta e profonda. Un tavolo molto massiccio e rozzo,
sedie ricavate da blocchi di pietra. Un enorme orologio dal battito molto lento
e rumoroso, il cui quadrante porta, invece delle ore, geroglifici, simboli algebrici,
segni dello zodiaco. Una porta in fondo.
ARIMANE
(tiene in mano, aperta, una lettera dai molti sigilli; ha l’aria di continuare
un discorso già iniziato) Venerabili signori, si tratta dunque di concludere,
direi coronare, il nostro ormai lungo lavoro. Come ho avuto l’onore di esporvi,
la Direzione, pur con qualche minore riserva, e ripromettendosi di apportare
qualche non essenziale modifica al nostro operato, è in linea di massima soddisfatta
sia dell’organizzazione da noi attuata, sia della sua attuale gestione. È stata
encomiata particolarmente la elegante e pratica soluzione del problema della rigenerazione
dell’ossigeno [accenna al consigliere termodinamico], il felice procedimento
proposto e realizzato dal consigliere chimico (cenno e inchino c. s.) perla chiusura
del ciclo dell’azoto; ed in altro campo,
non meno importante, la messa a punto del volo battente, per cui sono lieto di
trasmettere al consigliere meccanico (cenno e inchino c. s.) l’alto elogio
della Direzione, insieme con l’incarico di renderne partecipi il preposto agli uccelli
ed il preposto agli insetti che lo hanno coadiuvato. Devo infine lodare la
solerzia e la perizia delle maestranze, grazie a cui, quantunque l’esperienza
di fabbricazione non possa dirsi lunga, lo sfrido, gli esemplari bocciati al
collaudo e gli scarti di produzione possono dirsi ridotti a limiti più che
soddisfacenti. Nella sua odierna comunicazione, la Direzione (mostra la
lettera) rinnova, in forma più esplicita, le sue pressioni affinché i lavori di
progettazione relativi al modello Uomo trovino sollecita conclusione. Allo
scopo di adeguarci per il meglio alle superiori disposizioni, sarà quindi
opportuno addentrarsi risolutamente nei particolari del progetto.
ORMUZ (è
un personaggio triste e dimesso. Durante tutto il discorso di Arimane ha dato
segni di inquietudine e disapprovazione; a varie riprese ha accennato a prendere
la parola, poi, come se non osasse, si è riseduto. Parla con voce timida, con
esitazioni e pause, come se trovasse a stento le parole) Vorrei pregare il mio
venerabile collega e fratello di dare pubblica lettura alla mozione a suo tempo
approvata dal Consiglio direttoriale esecutivo, relativa alla questione Uomo. È
passato parecchio tempo, e temo che alcuni degli interessati non l’abbiano più
presente.
ARIMANE
(visibilmente contrariato: guarda con ostentazione l'orologio da polso, poi il
grande orologio) Collega segretario, la prego di ricercare fra gli atti la
mozione Uomo, ultima redazione. Non ne ricordo con esattezza la data, ma
dovrebbe trovarsi press’a poco all’epoca dei primi verbali di collaudo relativi
ai placentati. La prego di far presto: la quarta glaciazione sta per cominciare,
e non vorrei che si dovesse rimandare tutto ancora una volta.
SEGRETARIO
(nel frattempo ha cercato e trovato la mozione in un voluminoso incartamento;
legge con voce ufficiale) ‘II Consiglio direttoriale esecutivo, persuaso che
(mormorto incomprensibile)... considerando... (c. s.); nell’intento di... (c.
s.); conformemente ai superiori interessi della... (c. s.); RITIENE OPPORTUNA
la progettazione e creazione di una specie animale distinta da quelle finora
realizzate per i requisiti seguenti: a) particolare attitudine a creare ed
utilizzare strumenti; b) capacità di esprimersi articolatamente, ad esempio mediante
segni, suoni, o con qualsiasi altro mezzo che i singoli signori tecnici
riterranno atto allo scopo; c) idoneità alla vita sotto condizioni di servizio
estreme; d) un certo grado, da stabilirsi sperimentalmente al suo valore ottimale,
di tendenza alla vita associata. Sollecita dai signori tecnici e dagli uffici
competenti il massimo interessamento per il suddetto problema, che riveste
carattere di urgenza, e ne auspica una rapida e brillante soluzione’.
ORMUZ (si
alza bruscamente in piedi e parla colla precipitazione dei timidi) Non ho mai
fatto mistero della mia opposizione di principio alla creazione del cosiddetto
Uomo. Già all’epoca in cui la Direzione aveva, non senza leggerezza (mormorii:
Ormuz aspira profondamente, esita, poi continua) formulato la prima stesura
della mozione ora letta, avevo fatto presenti i pericoli connessi con l’inserimento
del cosiddetto Uomo nell’equilibrio planetario attuale. Naturalmente,
conoscendo l’importanza che per ragioni fin troppo ovvie la Direzione annette al
problema in questione, e la proverbiale ostinazione (mormorii, commenti) della
Direzione medesima, mi rendo conto che è ormai tardi per provocare il ritiro della
mozione. Mi limiterò quindi, volta per volta, ed in sede puramente consultiva,
a suggerire quelle modifiche e quelle attenuazioni all’ambizioso programma del Consiglio
che, secondo me, ne permetteranno l’attuazione senza eccessivi traumi a lunga o
breve scadenza.
ARIMANE
Sta bene, sta bene, venerabile collega. Le sue riserve sono note, noto è il suo
personale scetticismo e pessimismo, e nota infine è la sua interessante
relazione sul discutibile risultato di esperimenti similari da lei stesso condotti
in varie epoche e su altri pianeti, al tempo in cui avevamo tutti le mani più
libere. Sia detto fra noi, quei suoi conati di Superbestie tutte raziocinio ed
equilibrio, piene fino dall’uovo di geometria, di musica e di saggezza,
facevano ridere i polli. Sapevano di antisettico e di chimica inorganica. A
chiunque avesse una certa pratica delle cose di questo mondo, o d’altronde di qualsiasi
altro mondo, sarebbe stata intuitiva la loro incompatibilità con l’ambiente che
le circondava, ambiente per necessità florido e putrido insieme, pullulante,
confuso, mutevole. Mi permetterò di ripeterle che proprio a causa di questi insuccessi
la Direzione insiste e preme ora affinché venga finalmente affrontato di petto,
con serietà e competenza, (ripete con intenzione) con serietà e competenza, ho
detto, questo ormai vecchio problema; ed affinché faccia la sua comparsa l’ospite
atteso, (liricamente) il dominatore, il conoscitore del bene e del male; colui
insomma che il Consiglio direttoriale esecutivo ebbe elegantemente a definire
come l’essere costruito ad immagine e somiglianza del suo creatore. (Applausi
composti ed ufficiali). Al lavoro, dunque, o signori; ed ancora una volta
permettetemi di ricordarvi che il tempo stringe.
CONSIGLIERE
ANATOMISTA Domando la parola.
ARIMANE
La parola al collega consigliere anatomista.
CONSIGLIERE
ANATOMISTA Dirò in breve quanto la mia competenza specifica mi suggerisce circa
l’impostazione del problema. In primo luogo, sarebbe illogico partire da zero,
trascurando tutto il buon lavoro svolto finora sulla terra. Già possediamo un
mondo animale e vegetale approssimativamente in equilibrio; raccomando perciò
ai colleghi progettisti di astenersi da scarti troppo arditi e da troppo audaci
innovazioni sui modelli già attuati. Il campo è già fin troppo vasto. Se mi
fossero concesse indiscrezioni che sfiorano i limiti del riserbo professionale,
potrei intrattenervi a lungo sui numerosissimi progetti che vanno accumulandosi
sul mio scrittoio (per non dire di quelli cui si addice il cestino). Notate
bene, si tratta di materiale spesso assai interessante, e comunque originale:
organismi progettati per temperature varianti da - 270 a + 300° C, studi su
sistemi colloidali in anidride carbonica liquida, metabolismi senza azoto o senza
carbonio, e cosi via. Un bel tipo mi ha addirittura proposto una linea di
modelli vitali esclusivamente metallici; un altro, un ingegnosissimo organismo vescicolare
quasi perfettamente autarchico, più leggero dell’aria perché gonfio di idrogeno
che esso ricava dall’acqua mediante un sistema enzimatico teoricamente ineccepibile,
e destinato a navigare col vento per tutta la superficie terrestre, senza
sensibile spesa di energia. Accenno a queste curiosità essenzialmente per darvi
un’idea dell’aspetto, dirò cosi, negativo delle mie mansioni. Si tratta, in
vari casi, di temi potenzialmente fecondi: ma sarebbe a mio parere un errore lasciarsi
distrarre dal loro indiscutibile fascino. Mi pare indubbio, se non altro per
ragioni di tempo e di semplicità, che nel progetto in esame il punto di partenza
vada cercato in uno dei campi in cui la nostra esperienza sia stata meglio e
più a lungo collaudata. Questa volta non ci possiamo permettere tentativi, rifacimenti,
correzioni: ci sia di ammonimento il disastroso insuccesso dei grandi sauri,
che pure sulla carta promettevano tanto bene, e che, in fondo, non si
scostavano gran che dagli schemi tradizionali. Scartando per ovvie ragioni il
regno vegetale, addito pertanto all’attenzione dei progettisti i mammiferi e
gli artropodi (brusio prolungato, commenti); né vi nasconderò che la mia
personale predilezione va a questi ultimi.
ECONOMO
Come è mia abitudine e mio dovere, intervengo non interpellato. Collega
anatomista, mi dica: quali, secondo lei, dovrebbero essere le dimensioni dell’Uomo?
CONSIGLIERE
ANATOMISTA (preso alla sprovvista) Ma... veramente...(calcola a mezza voce, scarabocchiando
cifre e schizzi davanti a sé su un foglio) vediamo... ecco, da una sessantina di centimetri a
quindici o venti metri lineari. Compatibilmente con il prezzo unitario e con le
esigenze della locomozione, io opterei per le dimensioni maggiori: mi sembrano garantire
un più facile successo nell’inevitabile competizione con altre specie.
ECONOMO
Data la sua preferenza per gli artropodi, lei pensa dunque ad un Uomo lungo una
ventina di metri ed a scheletro esterno?
CONSIGLIERE
ANATOMISTA Certo: mi permetto di ricordarle, modestamente, la eleganza di
questa mia innovazione. Collo scheletro esterno portante si soddisfa con un’unica
struttura alle esigenze del sostegno, della locomozione e della difesa; le
difficoltà dell’accrescimento, come è noto, si possono facilmente aggirare con Partifizio
delle mute, da me recentemente messo a punto. L’introduzione della chitina come
materiale di costruzione...
ECONOMO
(gelido) ... Lei conosce il costo della chitina?
CONSIGLIERE
ANATOMISTA No, ma in ogni modo...
ECONOMO
Basta. Ho elementi sufficienti per oppormi recisamente alla sua proposta di un
uomo artropodo di venti metri. E, meglio pensando, neppure di cinque, e neppure
di un metro. Se lo vorrete fare artropodo, affar vostro; ma se sarà più grosso
di un cervo volante, io non rispondo più di nulla, e col bilancio ve la vedrete
voi.
ARIMANE
Collega anatomista, il parere dell’economo (oltre che, a mio parere,
giustificatissimo) è purtroppo inappellabile. Mi pare d’altronde che, oltre ai
mammiferi, a cui lei accennava poc’anzi, l’ordine dei vertebrati presenti
ancora interessanti possibilità fra i rettili, gli uccelli, i pesci...
MINISTRO
DELLE ACQUE (vecchietto arzillo, con la barba azzurra ed in mano un piccolo tridente)
Eccola, eccola, la parola giusta. È inconcepibile, a mio avviso, che in
quest'aula non si sia ancora fatto cenno della soluzione acquatica. Ma già, si
tratta di un’aula disperatamente asciutta: pietra, cemento, legno, non una pozzanghera,
che dico? nemmeno un rubinetto. Roba da sentirsi coagulare! Eppure tutti sanno
che le acque coprono i tre quarti della superficie terrestre; ed inoltre, la terra
emersa è una superficie, non ha che due dimensioni, due coordinate, quattro
punti cardinali; mentre l’oceano, signori, l’oceano...
ARIMANE
Non avrei obiezioni di principio contro un Uomo in tutto o in parte acquatico;
ma il comma a) della mozione Uomo parla di strumenti, e mi domando con quale materiale
un uomo galleggiante o subacqueo potrebbe foggiarseli.
MINISTRO
DELLE ACQUE Non vedo la difficoltà. Un Uomo acquatico, specie se con abitudini costiere,
avrebbe a sua disposizione gusci di molluschi, ossa e denti di ogni specie,
minerali vari di cui molti facilmente lavorabili, alghe con fibre tenaci; anzi,
a questo proposito, basterebbe una mia parolina al mio amico preposto ai vegetali,
e nel giro di qualche migliaio di generazioni potremmo disporre in abbondanza
di qualsiasi materiale simile ad esempio al legno, o alla canapa, o al sughero,
di cui gli proponessimo i requisiti: entro i limiti, beninteso, del buon senso
e della tecnica attuale.
CONSIGLIERE
PSICOLOGO (è equipaggiato da ‘marziano’, con casco, occhiali enormi, antenne,
fili ecc) Signori, siamo, anzi siete, fuori strada. Ho sentito or ora parlare come
se niente fosse di un uomo costiero, senza che alcuno si sia alzato per far
rilevare l’estrema precarietà di vita a cui sono sottoposte le creature che
vivono fra la terra e l’acqua, esposte all’insidia di entrambi gli elementi. Si
pensi ai guai delle foche! Ma c’è ben altro: mi pare chiaro, da almeno tre dei quattro
commi della mozione direttoriale, che l’uomo viene tacitamente inteso come ragionevole.
MINISTRO
DELLE ACQUE Si capisce! E con questo? Vuole forse insinuare che non si può
ragionare stando sott’acqua? E io allora che ci starei a fare, io che trascorro
in acqua la quasi totalità delle mie ore lavorative?
CONSIGLIERE
PSICOLOGO La prego, venerabile collega, si calmi e mi lasci dire. Non c’è
niente di più facile che tirar giù un bel rotolo di disegni, in pianta e spaccato,
con tutti i particolari costruttivi, di un bel bestione o bestiola, colle ali o
senza, colle unghie o colle corna, con due occhi o otto occhi o centottanta
occhi, o magari con mille zampe, come quella volta che mi avete fatto sudar sangue
per mettere in ordine il sistema nervoso del millepiedi. Poi si fa un circolino
vuoto dentro la testa, con scritto accanto col normografo: ‘Cavità cranica per sistemazione
encefalo’, e il capo psicologo deve cavarsela. E finora me la sono cavata, nessuno
può negarlo, ma, dico io, non vi siete resi conto che se qualcuno deve dire la sua,
sul tema dell’uomo acquatico, o terrestre, o volante, quello sono io? Gli
strumenti, e il linguaggio articolato, e la vita associata, tutto in un colpo
solo, e subito, e (ci scommetto) magari qualcuno troverà ancora a ridire perché
il senso d’orientamento è un po’ scarso, o qualcun altro (guarda l'economo con intenzione)
protesterà perché al chilo viene a costare di più di una talpa o di un caimano!
(Mormorii, approvazioni, qualche
dissenso, il consigliere psicologo si toglie il casco da marziano per grattarsi
la testa ed asciugarsi il sudore, poi lo rimette e continua) Insomma, ascoltatemi
bene, e se qualcuno vorrà riferire a quelli di lassù, tanto meglio. Di tre cose
l’una: o mi si prenderà d’ora in avanti sul serio, e non mi si presenteranno
più i progetti già belli e pronti e firmati; o mi si lascerà un tempo
ragionevole per uscire dai pasticci; o io mi dimetto, e allora, invece del circolino
vuoto, il collega anatomista potrà mettere, nella testa delle sue più ingegnose
creazioni, un pacchetto di connettivo, o uno stomaco di emergenza, o, meglio che
tutto, un bel gnocco di grasso di riserva.
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