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La scelta.... ....Di un mondo più nuovo...
Accompagnata dall'invisibile odierna danza della
morte (alla memoria di D. Luigi Simoncelli 6/11/931 - 10/2/970)
Prosegue verso...
Clusone...
Nairobi, parte l’Assemblea per
l’Ambiente dell’Onu ricordando le vittime del volo Ethiopian
Tra le vittime dello schianto di un aereo dell’ EthiopianAirlines in Etiopia avvenuto
domenica 10 marzo ci sono anche delegati che erano diretti all’Assemblea
sull’Ambiente delle Nazioni unite a Nairobi, in programma dall’11
al 15 marzo.
Aprendo la plenaria, il presidente dell’Assemblea ambientale Onu
e ministro dell’ambiente estone, Siim Kiisler, ha chiesto ai
delegati nella sala, molti dei quali vestiti di nero e in lutto.
·
[ Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres si è detto ‘profondamente rattristato per la
tragica perdita di vite nell’incidente aereo vicino ad Addis Abeba’ e ha
inviato le sue ‘sincere condoglianze e solidarietà alle famiglie delle vittime
e ai loro cari, compresi quelli dei membri dello staff delle Nazioni Unite,
nonché sincere condoglianze al governo e al popolo etiope’.
Nel disastro aereo avvenuto pochi minuti
dopo il decollo da Addis Abeba sono infatti morte due italiane, Virginia
Chimenti e Maria Pilar Buzzetti del World Food Programme dell’Onu che stavano
andando in Kenya insieme a loro collegi di altre Agenzie Onu per partecipare
all’UN Environment Assembly – Innovative Solutions for Environmental Challenges
and Sustainable Consumption and Production, che si svolgerà da oggi al 15 marzo
nella capitale Nairobi.
Il compito del Programma alimentare
mondiale dell’Onu è quello di salvare vite umane in situazioni di emergenza e
cambiare vite di milioni di persone attraverso lo sviluppo sostenibile. Il Wfp
lavora in più di 80 Paesi in tutto il mondo, fornendo cibo alle persone
coinvolte in conflitti e disastri e gettando le basi per un futuro migliore. Il
direttore esecutivo del Wpf David Beasley è affranto: ‘Oggi è profondamente
triste per il Programma alimentare mondiale, poiché siamo in lutto per i sette
membri dello staff del Wfp che hanno perso la vita nella tragedia della
compagnia aerea etiopica. Il Segretario generale delle Nazioni Unite mi ha
chiamato per esprimere la sua solidarietà e il suo sostegno alla famiglia del
Wfp, e voglio ringraziare lui e tutti gli altri in tutto il mondo per le loro
espressioni di condoglianze. Mentre piangiamo, riflettiamo sul fatto che
ciascuno di questi colleghi del Wfp era disposto a viaggiare e lavorare lontano
dalle loro case e dai propri cari per contribuire a rendere il mondo un posto
migliore in cui vivere. Quella era la loro chiamata, come lo è per il resto
della famiglia del Wfp. Piangiamo anche la perdita dei nostri colleghi di altre
agenzie delle Nazioni Unite che sono morti e chiediamo a tutti di tenere nei
loro pensieri tutti coloro che hanno perso i propri cari’.
Nel disastro aereo ha trovato la morte
anche la giovane italiana Rosemary Mumbi
ed è stata praticamente distrutta la dirigenza della piccola Onlus bergamasca
Africa Tremila: scomparsi il suo presidente Carlo Spini, la moglie Gabriella e
Matteo Ravasio, tre colonne portanti dell’associazione che realizza programmi
umanitari a breve e medio termine; impiegando esclusivamente volontari
spontanei. Africa Tremila opera prevalentemente in ambito sanitario, anche
realizzando o adeguando strutture specializzate, come il padiglione delle
malattie infettive in Malawi, il centro sanitario di prima assistenza nel
Ladak, e il policlinico dello Zimbabwe. I tre volontari bergamaschi dovevano
andare in uno dei Paesi più martoriati e bisognosi dell’Africam, il Sud Sudan.
Per portare il materiale per completare il nuovo Il nuovo centro sanitario di
Juba. La loro morte è una tragedia per Africa Tremila e per i sud-sudanesi che
contavano sul loro cuore generoso e sugli interventi medici che garantivano.
Nel disastro aereo è morto anche Paolo
Dieci, presidente del Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli (Cisp)
e di rete LinK 2007, un’associazione di coordinamento consortile che raggruppa
importanti Organizzazioni non governative italiane. Il Cisp ha annunciato con ‘immenso
dolore la perdita di Paolo Dieci, uno dei suoi fondatori, uno dei suoi più
appassionati soci e più competenti cooperanti, il suo Presidente. Il nostro
meraviglioso amico. Il mondo della cooperazione internazionale perde uno dei
suoi più brillanti esponenti e la società civile italiana tutta perde un
prezioso punto di riferimento. La visione di una società più giusta, coesa,
egualitaria, che ha guidato Paolo nel suo impegno in Italia e nel mondo
continuerà a guidare il nostro lavoro. Ci stringiamo attorno alla moglie, ai
figli e alla famiglia tutta di Paolo e promettiamo loro di continuare ad
onorare la sua memoria mettendo in pratica tutto ciò che da lui abbiamo imparato,
provando ad avere la sua stessa lucidità nell’analizzare i problemi delle
società contemporanee, la sua stessa perseveranza e pazienza nel provare a
risolverne almeno una parte, la sua stessa preparazione e competenza nella
realizzazione di ogni singola azione, progetto, programma. Oggi ci sentiamo
tutti soli. Da domani, però, ricominceremo a lavorare per affermare i diritti
di ogni essere umano in qualsiasi parte del mondo si trovi, così come avrebbe
fatto Paolo, con instancabile tenacia. Ciao Paolo’.
Anche l’altro italiano vittima del disastro
aereo era un personaggio conosciuto:
l’archeologo e assessore alla cultura della Regione Siciliana ”
Sebastiano Tusa. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha detto: ‘E’ una
tragedia terribile, alla quale non riesco ancora a credere: rimango ammutolito.
Perdo un amico, un lavoratore instancabile, un assessore di grande capacità ed
equilibrio, che stava andando in Kenya per lavoro. Un uomo onesto e perbene,
che amava la Sicilia come pochi. Un indimenticabile protagonista delle migliori
politiche culturali dell’Isola’.
Dopo aver rivolto un pensiero alle famiglie
e agli amici delle persone rimaste uccise, la presidente dell’Assemblea
generale delle Nazioni Unite, María Fernanda Espinosa Garcés, ha ricordato che ‘questa
è una rotta molto usata dai molti combattenti
per il bene dell’Africa’ e le immagini di morte che ci giungono da
Bishoftu, le vite di queste persone generose spezzate mentre coltivavano i loro
sogni e lavori per la giustizia e l’eguaglianza, rendono ancora più tristi e
assurde le frasi sentite in questi ultimi anni e mesi sulle ONG e l’Onu
paragonate a scafisti e ad affaristi.
Quegli italiani morti in uno sperduto posto
di una nostra ex colonia dovrebbero essere il nostro orgoglio, la nostra speranza,
il nostro restare umani. Invece ogni giorno persone splendide e preparate si
trovano a rappresentare, nei consessi internazionali, o in una baraccopoli o in
un villaggio sperduto assediato dalla fame, dalla guerra e dalla malattia, un
Paese che ha voltato loro le spalle, che dopo aver detto “aiutiamoli a casa
loro” infama e disconosce chi lo fa davvero, per lavoro e/o volontariato,
comunque con passione, intelligenza e sacrificio.
Un Paese (una buona parte del Paese che è
anche al governo) che non capisce queste donne e questi uomini generosi, un
Paese troppo incanaglito ed egoista per riconoscersi nella pietà cristiana e
nella solidarietà laica.
Una Paese che guarda con occhi asciutti e
cuore indurito i rottami di quell’aereo che ha incenerito vite, speranze e
progetti, mentre l’altra metà dell’Italia piange i suoi eroi “normali”, il loro
e il nostro destino in questi tempi bui e dolorosi. Tempi che persone generose,
libere e appassionate riescono però ancora a rischiarare. ]
Oltre
4.700 tra esponenti politici, dirigenti aziendali e rappresentati della società
civile si sono dati appuntamenti in Kenya con l’obiettivo di
trovare soluzioni innovative con cui rispondere alle sfide ambientali.
Ma molte delle vittime dell’incidente di un aereo Ethiopian Airlines ci
sono persone che lavoravano per il Programma alimentare mondiale (Wfp), per
l’agenzia per i rifugiati (Unhcr), per l’Organizzazione internazionale per le
migrazioni (Oim), per l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura
(Fao).
“La comunità
ambientalista oggi è in lutto.
Molti
di quelli che hanno perso la vita erano in viaggio per venire a partecipare e
sostenere l’Assemblea per l’Ambiente dell’Onu”,
lo
si legge in una dichiarazione dell’Agenzia per l’Ambiente dell’Onu di Nairobi:
“Abbiamo
perso funzionari dell’Onu, giovani delegati che venivano l’Assemblea, esperti
scienziati, accademici ed altri partner. L’intera Assemblea onorerà la loro
memoria con i nostri sforzi questa settimana”.
Aprendo la plenaria, il presidente
dell’Assemblea ambientale Onu e ministro dell’ambiente estone, Siim
Kiisler, ha chiesto ai delegati nella sala, molti dei quali vestiti di nero
e in lacrime, di osservare un minuto di silenzio.
Nairobi, assemblea Onu, settemila delegati per un pianeta
senza inquinamento. Appello Onu: “se non cambiamo rotta, presto in mare più
plastica che pesci”
Sarà
a Nairobi anche il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa:
“Andrò
lì a rappresentare il Governo e la Repubblica italiana per portare il nuovo
percorso, la nuova visione ambientale affrontata in Europa al Consiglio dei
ministri per l’ambiente, che ci pone in una posizione di leadership
ambientale.”
prosegue
Costa:
“Il
pensiero va e alle persone che hanno perso la vita nell’incidente dell’Ethiopian
Airlines. Andavano in buona parte all’assemblea Onu per parlare di ambiente
e perché lì si traccerà un percorso globale per la tutela ambientale
del pianeta”.
Obiettivo
del forum ambientale più importante del mondo è capire come salvare il pianeta
dal cambiamento climatico e dal sovrasfruttamento
delle risorse.
Si
parlerà delle soluzioni innovative per risolvere le sfide climatiche, come la
geoingegneria, e dall’altro di produzione e consumo sostenibili; si affronteranno
temi critici, come lo stop allo spreco alimentare, il sostegno alla decarbonizzazione delle
economie e l’inquinamento da plastiche in mare. Su quest’ultimo fronte
il Wwf ha lanciato una mobilitazione per chiedere un Trattato
legalmente vincolante per tutti i Paesi del mondo.
Plastica, i rischi per le specie selvatiche. Dati report
Wwf 2018 Plastica, 100 milioni di tonnellate all’anno disperse in
natura. Wwf: “urge Trattato globale”.
Un
altro tema importante è quello delle nuove tecnologie, dalle soluzioni per
rimuovere la CO2 dall’atmosfera agli aerosol iniettati nella
stratosfera per bloccare i raggi solari e nell’Assemblea si discuterà una
risoluzione in materia.
“Il
tempo stringe”, ha evidenziato Joyce Msuya, direttrice esecutiva ad interim
dell’Unep, che in una lettera agli Stati membri ha chiesto:
“coraggio
e risolutezza” nell’affrontare le sfide ambientali.
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